Banche spingono Ftse Mib ai nuovi massimi da ottobre, Telecom non si ferma
Nuovo scatto in avanti di Piazza Affari con banche e Telecom Italia in prima fila. L'indice Ftse Mib si è spinto fino a 20.348 punti, con un rialzo giornaliero dello 0,65%. sospinto dall'ottimismo sul fronte dazi con i negoziati tra Usa e Cina che proseguiranno questa settimana e soprattutto dalle parole di Benoit Coeurè, membro del consiglio della Bce, che ritiene "possibile" un nuovo round di Tltro e si sta discutendo una sua possibile attivazione. Intanto oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha rassicurato sul rinnovo della Gacs.
Nuovo sprint del 3,5% circa per Telecom Italia sopra quota 0,53 euro, già forte protagonista venerdì scorso a seguito dell'annuncio da parte di CDP dell'intenzione di aumentare la quota nel capitale della maggiore tlc italiana nell'arco dei prossimi 12 mesi. Le ultime indiscrezioni stampa vedono la controllata statale in azione già prima dell’assemblea del prossimo 29 marzo.
Bene anche Unicredit (+2,67% a 11,524 euro) su cui Jefferies conferma il giudizio buy con prezzo obiettivo sceso da 16 a 15 euro. Tra le banche spicca il +3% di UBI Banca. L'ad del gruppo bergamasco, Victor Massiah, ha rimarcato in un'intervista che un'ulteriore concentrazione tra le banche "ci sarà e noi non staremo a guardare. La premessa però è che siano operazioni non per curare le ferite ma per creare un soggetto più forte".
Nuovo sprint del 3,5% circa per Telecom Italia sopra quota 0,53 euro, già forte protagonista venerdì scorso a seguito dell'annuncio da parte di CDP dell'intenzione di aumentare la quota nel capitale della maggiore tlc italiana nell'arco dei prossimi 12 mesi. Le ultime indiscrezioni stampa vedono la controllata statale in azione già prima dell’assemblea del prossimo 29 marzo.
Bene anche Unicredit (+2,67% a 11,524 euro) su cui Jefferies conferma il giudizio buy con prezzo obiettivo sceso da 16 a 15 euro. Tra le banche spicca il +3% di UBI Banca. L'ad del gruppo bergamasco, Victor Massiah, ha rimarcato in un'intervista che un'ulteriore concentrazione tra le banche "ci sarà e noi non staremo a guardare. La premessa però è che siano operazioni non per curare le ferite ma per creare un soggetto più forte".