Banche: Moody’s declassa diversi istituti tedeschi. Bocciate anche 3 banche austriache
Non solo le banche spagnole e quelle italiane, ma anche quelle tedesche e austriache finiscono nel mirino delle agenzie di rating. In una nota diffusa questa mattina Moody’s ha annunciato il risultato della revisione, iniziata lo scorso 15 febbraio, su alcuni istituti di credito in Germania e Austria.
La scure dell’agenzia Usa si è abbattuta su sette banche tedesche e sulle rispettive controllate, nonchè una sussidiaria tedesca di un gruppo straniero. L’azione, precisa Moody’s, è motivata “dall’aumento dei rischi per ulteriori shock” in scia alla crisi del debito in Europa, combinata “alla limitata capacità di assorbire eventuali perdite”.
Tra gli istituti declassati Commerzbank, secondo principale istituto teutonico, che ha visto il rating scendere di un gradino ad A3 da A2. Nella nota Moody’s ha precisato che la revisione su Deutsche Bank verrà conclusa successivamente.
La sforbiciata ha interessato anche Eurohypo (da A3 a Baa2), Dekabank Deutsche Girozentrale (da Aa3 ad A1), Dz Bank (da Aa3 ad A1), Landesbank Baden-Wuerttemberg (da A2 ad A3), Landesbank Hessen-Thueringen (da A1 ad A2), Norddeutsche Landesbank (da A2 ad A3) e UniCredit Bank AG (da A2 ad A3). L’outlook di queste banche, escluso quello di Unicredit, è stabile.
Moody’s boccia anche le tre principali banche dell’Austria, per via della loro esposizione alla crisi finanziaria nei paesi dell’Europa centrale e dell’Est. L’agenzia di rating ha abbassato il giudizio di un gradino su Raiffeisen Bank International (RBI), portandolo a A2, e su UniCredit Bank Austria (UBA), la filiale del gruppo italiano Unicredit, a livello A3, mentre quello su Erste Group Bank è stato tagliato di due notch a A3. “Il downgrade per le tre maggiori banche austriache – spiega Moody’s nella nota odierna – riflette la loro vulnerabilità alle avverse condizioni in alcuni loro mercati core in Europa centrale e orientale e l’aumento del rischio di ulteriori shock dalla crisi del debito della zona euro”.
(notizia aggiornata alle 10.10)