Notizie Notizie Italia Banche italiane, Fitch fiduciosa su calo stock NPL. Scope ottimista su Intesa e UniCredit

Banche italiane, Fitch fiduciosa su calo stock NPL. Scope ottimista su Intesa e UniCredit

14 Aprile 2018 10:21

Nuovi giudizi sugli NPL delle banche italiane da Fitch Ratings e da Scope Ratings, quest’ultima agenzia di rating europea con sede in Germania.

Riguardo a Fitch Ratings, la cattiva notizia è che, in Europa, l’Italia continua a confermarsi il paese che più di tutti vede le banche alle prese con il problema dei crediti deteriorati. La buona notizia è che lo stock è previsto in discesa, come tra l’altro sta già avvenendo.

Fitch mette in evidenza che, in Italia, lo stock di sofferenze incide per il 23% sugli 813 miliardi di sofferenze totali rilevate dall’Eba Risk Dashboard, che esamina 190 banche europee. Detto questo, rispetto al record segnato dagli NPL nel 2016 lo stock è sceso, fino al 26% nel 2017. E per il 2018 è prevista un’altra flessione, grazie anche all’apporto della crescita del Pil, attesa a +1,5% per quest’anno, prima di rallentare al +1,2% nel 2019.

Incoraggiante anche la nota di Scope, che mette in rilievo come la questione della qualità degli asset stia diventando una minaccia esistenziale minore per il settore bancario italiano e che afferma che sia Intesa SanPaolo che UniCredit appaiono ben orientate a raggiungere i loro target entro il 2021.

Scope ricorda che il problema delle esposizioni verso gli asset non performanti pesa sul credito bancario italiano da anni. Ma per l’agenzia il trend è cambiato; basta considerare che, dal record di 344 miliardi di euro segnato nel terzo trimestre del 2015, gli NPE lordi delle banche italiane sono scesi del 20%, a 274 miliardi di euro, nel terzo trimestre del 2017.

La flessione si deve a una combinazione di diversi fattori, che includono le pressioni sulle banche da parte delle autorità di vigilanza, che hanno spinto per uno smobilizzo più celere e incisivo del portafoglio degli stock; un mercato secondario (degli NPL) più attivo e il miglioramento dei fondamentali economici.

“I recenti business plan della maggiore parte delle banche italiane includono smobilizzi di crediti deteriorati in risposta alle richieste delle autorità di vigilanza, al fine di ridurre i rischi al ribasso, anche se questa strada non necessariamente massimizza il valore degli azionisti”, ha commentato Marco Troiano, analista del settore bancario presso Scope e autore del report, che è stato pubblicato su Global Banking and Finance.

I rating che Scope ha assegnato a Intesa e UniCredit (in entrambi i casi pari ad “A” con outlook stabile) confermano inoltre i miglioramenti riportati da entrambe le banche.

“Ci aspettiamo che Intesa e UniCredit raggiungano gli obiettivi di ratio degli NPE su base lorda del 5-6% con elevata copertura, fattore che dovrebbe rassicurare gli investitori”, ha continuato Troiano.

Certo, “se il contesto macroeconomico dovesse subire un deterioramento, ciò potrebbe alimentare la pressione sulle garanzie, sui tassi di recupero (dei crediti deteriorati) e, dunque, attraverso di essi, sulla solvibilità (delle banche)”.

Ed è per questo che “l’importanza del tempo è cruciale. Le banche dovrebbero accelerare la pulizia dei bilanci dagli NPE per assicurarsi che, nel momento in cui si presenterà la prossima crisi economica, non dovranno sopportare il peso della vecchia crisi”.