Banche euforiche grazie a discesa spread, ritrova smalto anche Saipem

L’effetto spread fa volare Piazza Affari che questa mattina è arrivata a guadagnare oltre il 3% in scia ai segnali di apertura del governo a una riduzione del target di deficit per andare incontro alle richieste dell’UE. Le ultime indiscrezioni vedono una possibile riduzione al 2-2,1% rispetto al 2,4% che fino a venerdì scorso sembrava un target non in discussione.
Le nuove indicazioni fanno letteralmente volare il Ftse Mib che al momento segna un +2,83% a 19.244 punti. A fare da capofila ai rialzi sono le banche con balzi di oltre il 5% per Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Ubi Banca. La migliore è Unicredit (+5,83%).
Anche Saipem nelle posizioni di testa del Ftse Mib con un balzo del 6% circa a 3,705 euro. Il titolo della società di servizi petroliferi è stato martoriato dalle vendite nell’ultima settimana (-15% circa, -26% da inizio mese)) in scia al brusco calo del prezzo del petrolio. Sponda importante oggi arriva da Hsbc che ha alzato il rating a buy dal precedente hold. Il prezzo obiettivo indicato è di 4,5 euro.
La sponda al rally delle banche e in generale di tutta Piazza Affari arriva dal forte calo dello spread che si è sgonfiato in area 285 pb rispetto ai 306 di venerdì scorso. Il tasso del Btp decennale è sceso al 3,18%, sui minimi da fine settembre. Minimi a quasi due mesi anche per il Btp a due anni sotto quota 0,70%. A spingere il ritorno di fiducia sui Btp le ultime aperture a una revisione degli obiettivi di deficit da parte del governo italiano. Secondo quanto riportato da Reuters il governo starebbe valutando di ridurre l’obiettivo di deficit al 2/2,1% del pil dal 2,4% contenuto nella manovra. Molto dipenderà da quello che uscirà dal vertice di questa sera dove il premier Giuseppe Conte discuterà le possibili modifiche alla Manovra con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i due vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Matteo Salvini ha detto che “il governo non si appende ai decimali. Se c’è una manovra che fa crescere il paese il deficit può essere il 2,2, il 2,6”. Secondo il Sole 24 Ore, Roma avrebbe presentato a Bruxelles la proposta di rimandare ad aprile, anziché a gennaio, l’introduzione del reddito di cittadinanza e della quota 100, per consentire che parte delle risorse necessarie per finanziarli venga utilizzata per ulteriori investimenti.