Banche centrali, tassi: dopo il ritocco della Cina, è una gara al ribasso

La People Bank of China ha tagliato i tassi di interesse venerdì scorso, con l'obiettivo di sostenere l'economia domestica, in sensibile frenata. La decisione ha contribuito, insieme con le parole del presidente della Bce Mario Draghi, a regalare una sessione di forti rialzi sull'azionario. Per Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK, la strada dell'allentamento monetario seguita dalle due banche centrali non è una sorpresa ma era prevedibile dalla lettura dei dati macroeconomici più recenti. "La preoccupazione principale in realtà è verificare se queste azioni avranno o meno un effetto sulle economie. Per quanto riguarda l'Eurozona poi, è da vedere se le promesse di Mario Draghi potranno essere mantenute. Il rischio è che le potenzialità di intervento della Bce siano sovrastimate dal mercato considerata la persistente opposizione tedesca a ulteriori allentamenti della politica monetaria". C'è un ulteriore rischio per Francoforte: "che la decisione della PBoC di tagliare i tassi di interesse per la prima volta in quasi due anni esporti deflazione in Europa. Non bisogna dimenticare infatti che il Vecchio continente è uno dei principali mercati di esportazione per le merci cinesi".