Notizie Banche centrali ancora protagoniste, domani è il turno della BoJ

Banche centrali ancora protagoniste, domani è il turno della BoJ

14 Marzo 2016 16:06

Nuova settimana all’insegna delle banche centrali. Dopo l’all-in della Bce, nel corso dell’ottava sarà la volta di BoJ, Fed, SNB e BoE. Secondo Koichi Hamada, consigliere dell’esecutivo nipponico, la Bank of Japan “per ora non approverà nuovi stimoli” e questa “probabilmente rappresenterà una scelta saggia”. Del resto anche il governatore della BoJ, Haruhiko Kuroda, ha recentemente evidenziato che per rilevare l’impatto dei tassi negativi sull’economia sarà necessario un certo lasso di tempo e che al momento l’economia non necessita di ulteriori misure espansive.

Probabile conferma dello status quo anche da parte della Federal Reserve nonostante le indicazioni ampiamente positive recentemente arrivate dal mercato del lavoro (i contratti future prezzano al 43% un innalzamento del tasso sui Fed Funds nel corso del meeting di giugno, contro il 33% della scorsa settimana).

Rispetto a sei settimane fa, quando la BoJ ha deciso di tagliare i tassi, “la situazione è differente”, si legge in una nota elaborata da Kit Juckes, strategist di Societe Generale. “Il Nikkei è rimbalzato del 16% dai minimi di metà febbraio e i rendimenti dei treasury sono di 30 punti base superiori”. “Non ci attendiamo -continua Juckes- nuove misure da parte della BoJ al termine del meeting di domani ma nonostante questo la probabilità di un’impostazione da ‘falco’ del Fomc (il braccio operativo della Federal Reserve, ndr) e la spinta che potrebbe arrivare alla propensione al rischio fanno ritenere una scommessa rialzista sul dollaro/yen una buona opportunità di trading”.

Giovedì l’appuntamento è con la Swiss National Bank e con la Bank of England: la prima potrebbe annunciare contromisure per limitare l’effetto delle nuove misure espansive annunciate dalla Bce mentre l’istituto britannico potrebbe, anche alla luce del prossimo referendum sulla permanenza di Londra nell’Unione europea, allontanare ulteriormente l’avvio del processo di normalizzazione del costo del denaro d’Oltremanica.