Balzo Pmi servizi sostiene la sterlina, aussie ancora giù
Primi scorci della nuova ottava con convinti acquisti sulla sterlina. La divisa d’oltremanica a metà mattinata ha trovato sponda nella diffusione dell’indice Pmi servizi che a luglio è balzato a quota 60,2 punti, sui massimi dal dicembre 2006. Il cross sterlina/dollaro si è così spinto fino a 1,5377, mentre quello euro/pound è sceso in area 0,864.
Tra le principali valute si conferma la debolezza del dollaro Usa dopo il dietrofront di venerdì scorso a seguito delle deboli non farm payrolls usa di luglio che hanno smorzato le attese relative all’inizio del tapering da parte della Federal Reserve. Il cross dollaro/yen è sceso questa mattina fino a 98,28. “La settimana è partita all’insegna di una continuazione della debolezza del dollaro americano che soprattutto contro lo yen e la sterlina inglese è andato ad approfondire le perdite”, commenta Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX (FXCM). “Per quanto riguarda il rapporto valutario che lega la sterlina ed il dollaro abbiamo assistito alla rottura delle resistenze poste tra 1,5310 e 1,5325 dopo la pubblicazione del dato sul PMI dei servizi”.
Tra le commodity currencies cresce l’attesa per la riunione di domani della Reserve Bank of Australia (Rba). Il consensus è quasi unanime sul taglio del costo del denaro al nuovo minimo storico (dal 2,75 a 2,5%) al fine di stimolare maggiormente l’attività economica penalizzata dalla frenata della domanda dalla Cina, principale partner commerciale dell’Australia. Attese che stanno favorendo la discesa dell’aussie scivolato fino a 88,47 cents rispetto al dollaro Usa, ai nuovi minimi dal agosto 2010 portando a circa -13% il saldo degli ultimi 3 mesi. Il governatore della Reserve Bank of Australia, Glenn Stevens, settimana scorsa ha rinsaldato tali attese di taglio dei tassi citando le prospettive di bassa inflazione e avallando la possibilità che sul forex si assista nel corso del tempo si assisterà a ulteriori cali del dollaro australiano.