Azionario in rialzo trainato da oil e banche. Bond, Cina apre a esteri mercato da $10 trilioni

L’azionario globale inaugura il secondo semestre dell’anno all’insegna degli acquisti, sostenuto nella sessione odierna dal balzo dei titoli petroliferi.
Recupero dei prezzi del petrolio, che a New York viaggiano ai massimi delle ultime tre settimane, al di sopra della soglia di $46 al barile, salendo per l’ottava seduta consecutiva, complice la pubblicazione, lo scorso venerdì, dei dati sulle attività di trivellazione Usa, riportati da Baker Hughes.
Dal report della società è emerso che negli Stati Uniti il numero delle trivelle attive per l’estrazione del petrolio crude è sceso per la prima volta in 24 settimane.
Effetto positivo sulle borse, con l’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx Europe 600, che sale per la prima volta in cinque sessioni.
Ai rialzi dei listini europei contribuiscono non solo i titoli delle società energetiche e minerari, ma anche i titoli bancari.
I volumi di trading rimangono tuttavia piuttosto bassi, in attesa dell’Independence Day, la festa del 4 luglio, che sarà celebrata domani negli Stati Uniti. Oggi le contrattazioni del New York Stock Exchange chiuderanno in anticipo, alle 13 ora locale (le 19 in Italia).
Tra i principali prossimi market mover, gli investitori di tutto il mondo attendono soprattutto la pubblicazione delle minute della Fed, relative al meeting del 13-14 giugno, in calendario dopodomani, nella seduta di mercoledì 5 luglio.
Altro principale market mover sarà la pubblicazione, venerdì 7 luglio, del report occupazionale Usa di giugno che, secondo gli analisti, mostrerà una creazione di 175.000 circa nuovi posti di lavoro.
Forex, euro in ribasso. Yen sconta delusione elezioni
Sul mercato dei cambi, focus sul dollaro, che recupera terreno nei confronti delle principali valute. Il calo dell’euro, a quota $1,1361, è un altro fattore a favore dell’azionario europeo, i cui titoli delle società multinazionali tendono a puntare verso il basso in caso di rafforzamento della moneta unica.
Lo yen sconta la sconfitta, alle elezioni in Giappone, del partito del premier Shinzo Abe e viaggia sotto quota JPY 130 nei confronti del dollaro.
La ripresa del biglietto verde nei confronti delle principali valute a livello mondiale è certificata dal Bloomberg Dollar Spot Index, che sale +0,3% circa, dopo aver perso l’1% la scorsa settimana, quando ha testato il minimo dallo scorso ottobre.
Si ferma la corsa della sterlina, che viaggia attorno a $1,2976 dopo un rally durato otto sedute e alimentato dalle aspettative di un rialzo dei tassi da parte della Bank of England.
Cina apre mercato $10 trilioni a investitori stranieri
Attenzione al mercato del reddito fisso: continua il trend al rialzo dei tassi sui Treasuries decennali, dopo il balzo di 16 punti base della scorsa settimana, il più forte dallo scorso marzo. I rendimenti salgono al 2,31% circa.
In rialzo anche i tassi sui Gilts UK a 10 anni, all’1,27%, mentre in Europa scendono i tassi francesi e tedeschi.
In ogni caso, sul mercato dei bond, la grande notizia delle ultime ore è principalmente l’apertura del mercato dei bond della Cina agli stranieri, nell’ambito dell’iniziativa Bond Connect, altro passo per la liberalizzazione dei mercati del paese.
Il nuovo canale passerà per lo Shenzhen Hong Kong Stock Connect e darà agli operatori internazionali “qualificati”, come grandi banche, banche centrali e fondi sovrani, l’opportunità di accedere ai titoli di Stato cinesi senza l’obbligo di avere conti in Cina.
Si tratta di un mercato del valore di $10 trilioni. Così Pan Gongsheng, vice governatore della People’s Bank of China, ha commentato la cerimonia di apertura, a Hong Kong:
“Un numero crescente di investitori stranieri desidera acquistare asset denominati in yuan. E il bond connect soddisfa l’aumento della domanda degli investitori globali”
HSBC Holding, Standard Chartered e Citigroup sono tra le banche che hanno comunicato nella giornata di oggi di aver completato i primi accordi in qualità di market makers nel nuovo sistema.
L’iniziativa arriva in un momento in cui gli investitori cinesi diventano sempre più bullish sui titoli di stato emessi da Pechino. E le obbligazioni cinesi risultano secondo diversi operatori piuttosto appetibili, in quanto i rendimenti offerti sono tra i più alti di quelli dei bond delle principali economie globali, e anche i più alti tra i bond che hanno ricevuto un rating A1 da Moody’s Investors Service e A+ da Fitch Ratings.