Avvio positivo per Piazza Affari: brilla Prysmian, ma i giochi su Draka restano aperti
Avvio di giornata positivo per le Borse europee, sulla scia del balzo di Tokyo e di Wall Street. La nuova tornata di dati macro ha spinto ieri il listino americano sui nuovi massimi a oltre 2 anni. A dicembre, secondo la stima Adp, il settore privato a stelle e strisce ha creato 297 mila nuovi posti di lavoro, quasi il triplo rispetto al consenso. Un positivo antipasto in vista dei dati sul mercato del lavoro in uscita domani (consensus +150 mila posti di lavoro con tasso di disoccupazione in calo al 9,7%). Sopra le attese anche l’Ism non manifatturiero salito a 57,1 punti, sui massimi dal maggio 2006.
Parigi guadagna lo 0,25%, Francoforte lo 0,22% e a Milano il Ftse Mib segna +0,38% e l’All Share +0,33%. In primo piano alla Borsa di Milano è Prysmian (+2,54% a 13,3 euro). Parte oggi per concludersi il 3 febbraio l’offerta pubblica di acquisto e scambio sull’olandese Draka lanciata dal produttore italiano di cav. Prysmian offre 17,2 euro (valore implicito) per le azioni Draka, con una componente di 8,6 euro in contanti e 0,6595 azioni proprie per ciascun titolo del gruppo olandese. L’offerta si dovrà confrontare con la controfferta preannunciata dai cinesi di Xinmao a 20,5 euro per azione in contanti.
Prysmian, che non ha dunque ritoccato il prezzo già annunciato per l’operazione, ha ricordato il carattere amichevole dell’offerta sottolineando che il consiglio di gestione e quello di sorveglianza di Draka sostengono pienamente l’Opas e hanno raccomandato all’unanimità ai propri azionisti l’adesione alla stessa. Il gruppo italiano dei cavi ha tra l’altro ottenuto parere positivo anche del central works council di Draka, così come l’impegno irrevocabile ad aderire da parte dell’azionista di maggioranza di Draka, Flint, che ha in mano il 48,5%. Se l’offerta verrà perfezionata, gli azionisti Draka avranno circa il 15% di Prysmian. Il nuovo gruppo avrà una presenza globale in oltre 50 Paesi, con più di 90 stabilimenti produttivi e una forza di lavoro totale di più di 20.000 dipendenti, e ricavi netti consolidati pari a circa 5,8 miliardi di euro, una posizione di leadership nei settori dell’alta tensione, dei cavi sottomarini, cavi industriali ad alta tecnologia e a fibra ottica.
“A questo punto sarà fondamentale capire se Xinmao effettuerà il rilancio entro il 14 febbraio”, commentano gli analisti di Intermonte, segnalando che il filing deve essere presentato entro il 3 febbraio alle autorità olandesi. Secondo gli esperti della sim milanese, che su Prysmian confermano il rating neutral con target di 14 euro, l’incertezza sul titolo continuerà fino a quella data. “Come calcolo preliminare, la combined-entity Prysmian-Draka ci si attende generi circa 100 milioni di euro annui di sinergie, principalmente da cost savings quali approvvigionamento materie prime quali rame e fibra ottica, risparmi gestionali e da produzione, miglioramenti efficienza operativa”, segnalano gli esperti di Equita sim. “Da considerare – avverte il broker – inoltre opportunità di cross-selling e maggiore competitività nelle gare d’appalto internazionali date le maggiori dimensioni”.
“Con 100 milioni di sinergie annue stimiamo una creazione di valore per Prysmian di 1,5 per share”, proseguono gli analisti, notando che “resta incertezza sull’esito dell’operazione alla luce della potenziale controfferta di Xinmao a 20,5 per share, ma Prysmian mantiene una posizione di vantaggio sulla tempistica. In caso di rilancio da parte di Prysmian – concludono – riteniamo che oltre 22-23 euro per Draka non ci sarebbe creazione di valore per Prysmian”.
Continua l’onda lunga degli acquisti su Stm (+1,69% a 8,4 euro), proseguendo nel trend di rialzo iniziato in ottobre e accentuatosi nell’ultimo mese. Ieri Samsung ha comunicato che rivedrà al rialzo le stime di capex per il 2011 del 18%, portandolo a circa 38 miliardi di dollari. Per gli analisti è una notizia estremamente positiva nel breve per tutto il settore dei semiconduttori, in quanto evidenzia la fiducia e la visibilità sulla crescita da parte di uno dei principali players al mondo.
Ancora movimenti su Fiat Industrial (+2,94% a 8,94 euro) complici i dati Fenabrave secondo cui le vendite di auto, veicoli pesanti e autobus in Brasile hanno registrato un rialzo del 30,2% su anno a dicembre 2010 e nel 2010 Fiat si è confermata l’azienda leader di mercato con la vendita di 706.474 tra macchine e veicoli commerciali leggeri e una quota di mercato del 22,8%. Resta alta la soglia di attenzione anche su Fiat Spa, che scambia in territorio negativo (-0,33% a 7,605 euro). A frenare il sentiment è il nodo sindacale. Il referendum sui nuovi contratti di lavoro per gli addetti degli stabilimenti di Mirafiori si terrà il 13 e il 14 gennaio con la Fiom che non ha intenzione di apporre una firma tecnica all’accordo anche qualora il referendum tra i lavoratori dovesse dare il via libera all’intesa, ha detto il segretario generale Maurizio Landini.
Si muove bene Eni (+1,54% a 17,1 euro). Secondo l’ultimo tam tam di Borsa le trattative con Petrobras per la quota Galp sono sempre più serrate e un’offerta formale potrebbe essere presentata “già entro domenica 9 gennaio”. Perobras potrebbe valorizzare la quota nell’intorno dei 4 miliardi di euro. Denaro anche su Enel (+0,60% a 3,795 euro) che beneficia del via libera arrivato dal ministero dello Sviluppo economico alla conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Il provvedimento è stato emanato a seguito del positivo giudizio di compatibilità ambientale e dell’intesa con la Regione Veneto.
Occhi puntati anche sul settore bancario con Unicredit che sale dello 0,57% a 1,588 euro. E’ di nuovo tempo di toto nomine a Piazza Cordusio. La scelta del successore di Sergio Ermotti alla guida del Corporate & Investment Banking potrebbe entrare nel vivo questo mese e allo stato la scelta di un candidato esterno appare più probabile. Da monitorare infine la galassia Ligresti dopo la conferma da parte di Groupama di aver depositato a Consob il quesito sull’eventuale obbligo di Opa su Premafin e le sue controllate Fonsai e Milano Assicurazioni. Nelle retrovie sospeso al ribasso Pininfarina dopo giornate di rally su un possibile interesse da parte dei cinesi della Baic.