Avvio positivo per le Borse europee: a Milano riscossa dei bancari; focus su Bpm
Avvio positivo per le Borse europee questa mattina in attesa dell’asta di titoli di stato portoghesi, vista come un test della capacità del paese, fortemente indebitato, di convincere i mercati che non ha bisogno di aiuti finanziari. Si teme che il Portogallo paghi premi a livelli record per collocare il suo debito, sebbene i recenti acquisti di bond da parte della Banca centrale europea dovrebbero evitare una drastica salita dei rendimento a livelli che potrebbero costringere Lisbona a fare ricorso a un salvataggio.
A sostenere il sentiment ci pensa intanto il dato del Pil tedesco cresciuto nel 2010 del 3,6%, appena sotto le stime che puntavano su una crescita del 3,7%, ma raggiungendo comunque il più alto livello dai tempi della riunificazione, trainato dalle esportazioni vigorose e da una ripresa del consumo interno. All’apertura delle contrattazioni scambiano in territorio positivo le principali Borse continentali. Ad Amsterdam l’Aex scambia a 359,16 punti (+0,24%), a Bruxelles il Bel a 20 2.585 (+0,21%), a Parigi il Cac a 3.876,53 (+0,38%), a Francoforte il Dax a 6.974 (+0,47%), a Londra Ftse 100 a 6.033,11 (+0,32%), a Lisbona a Psi 20 7.496,20 (+0,48%).
A Piazza Affari il Ftse Mib segna un rialzo dello 0,24% a 20.387 punti ed il Ftse All Share dello 0,21% a 21.153 punti. Sul paniere milanese corrono i bancari. Rialzo corposi per Unicredit (+3,91% a 1,5 euro) e Intesa SanPaolo (+4,02% a 2,02 euro). Accelera improvvisamente il Banco Popolare dopo un avvio cautamente positivo in Piazza Affari. Il titolo segna un rialzo del 5,12% a 3,43 euro. In evidenza anche Bpm (+4,51% a 2,665 euro) nel mirino della speculazione.
Secondo quanto riportato da un quotidiano finanziario ieri si sarebbe tenuto un incontro fra il presidente dell’istituto Massimo Ponzellini e i vertici dell’Associazione Amici della Bpm, che riunisce i soci-dipendenti, per stabilire le modalità con le quali aumentare la partecipazione dei soci nel capitale della banca. L’obiettivo sarebbe quello di incrementare la quota dall’attuale 3,7% al 10%, attraverso l`acquisto sul mercato di azioni da parte della banca – che verrebbero poi distribuite ai dipendenti.
“Sarebbe stata anche valutata la possibilità di procedere ad un aumento di capitale riservato, che paradossalmente potrebbe essere la soluzione preferibile”, segnalano gli analisti di Equita nel report uscito oggi. “Infatti un’operazione da circa 100 milioni di euro, che implicherebbe un investimento aggiuntivo di circa 10 mila euro per ogni socio dipendente aderente all’aassociazione contribuirebbe a riportare il cT1 ratio vicino al 7,5% dall’attuale 7,1%. Verrebbe così meno l’overhang che penalizza il titolo, che tratta sui minimi storici in valore assoluto e in termini relativi”.
Pizzicata dal gossip di Borsa anche Finmeccanica (+1,22% a 8,69 euro). Sono in uno studio avanzato le trattative tra Finmeccanica e First reverse corporation per l’ingresso del fondo statunitense in Ansaldo Energia. Secondo quanto scrive Il Messaggero, First reverse sarebbe pronto a investire 500 milioni per acquisire il 49% della società. L’operazione, secondo il quotidiano, potrebbe finire sul tavolo del prossimo consiglio di amministrazione di Finmeccanica, in calendario il 20 gennaio.
Denaro su Fiat, che sale di oltre un punto percentuale alla vigilia del referendum sull’impianto di Mirafiori. Torna il sereno anche su Ti media: Il titolo, che nella vigilia aveva ceduto oltre l’11,8% a seguito della vicenda di Dahlia Tv, guadagna oggi il 2,58% a 0,19 euro. Nelle retrovie non si arresta la corsa di Pininfarina sospesa per eccesso di rialzo (+13,4% a 6,52 euro): secondo un quotidiano, la famiglia torinese preferisce aprire le porte del capitale a Baic piuttosto che a Vincent Bolloré.