Avanti con QE senza indugi, Draghi spinge l’euro ai minimi da giugno

Reaziobne nervosa dell’euro alle parole di Mario Draghi. Dopo un iniziale apprezzamento, la divisa unica europea si è indirizzata al ribasso in scia alle rassicurazioni sul fatto che non è in previsione un arresto brutale del quantitative easing che probabilmente sarà esteso oltre la scadenza attuale di marzo 2017. Oggi non si è discusso di tapering.
Il cross tra euro e dollaro è così sceso fino a 1,0935 pari al minimi a circa 4 mesi.
Draghi rimanda tutto a dicembre
“Andremo avanti, anche oltre l’attuale termine di marzo 2017, se sarà necessario per raggiungere i target d’inflazione”, ha detto Mario Draghi a margine del meeting Bce che oggi ha confermato costo del denaro e ammontare del QE (80 miliardi di euro al mese fino a marzo 2017). Il numero uno dell’Eurotower allontana quindi le indiscrezioni circa un rallentamento degli acquisti. “Sappiamo che la politica monetaria non può rimanere accomodante per sempre – ha aggiunto Draghi – tuttavia non sono state discusse misure di tapering”.
Gli analisti di Mps Capital Service sottolineano come Draghi abbia di fatto lasciato intendere la possibilità di un’estensione del QE oltre la scadenza di marzo “con modalità che però verranno comunicate nella riunione dell’8 dicembre”.