L’auto (e Fiat) alla guerra dei prezzi: è il 2010 visto da Barclays
Il 2010 sarà un anno ricco di insidie per il settore automobilistico europeo e anche per gli investitori, che saranno chiamati a porre in essere un’attenta selezione all’interno del comparto. E’ l’avvertimento che si coglie in un poderoso report di 181 pagine con il quale Barclays ha avviato oggi la copertura sulle quattro ruote del Vecchio continente e che già nel titolo, “Prepararsi per la guerra dei prezzi post-incentivi”, sottolinea quello che sarà il tema chiave per il 2010.
Il giudizio complessivo di Barclays sul settore è infatti neutral, sintesi di valutazioni ritenute ragionevoli in un’ottica di lungo periodo ma moderatamente care con riferimento a un 2010 che secondo gli analisti potrebbe rivelarsi più duro del previsto. A giudizio degli esperti della banca britannica il mercato dell’auto europeo risentirà nel 2010 degli effetti collaterali dei programmi di incentivi promossi dai governi nel 2009, con volumi attesi in calo, l’emergere di eccesso di capacità e un deterioramento nel profilo di pricing.
Congiuntamente all’emissione del giudizio settoriale, Barclays ha avviato la copertura su Renault e Bmw con rating overweight, su Fiat e Daimler con rating underweight e su Peugeot, Porsche e Volkswagen con giudizio equal-weight.
In particolare per Fiat gli analisti hanno posto un rating underweight (sottopesare) e un prezzo obiettivo a 8 euro, con un potenziale di downside di circa il 24% rispetto ai valori attuali. Tre in particolare le motivazioni alla base dello scarso gradimento dimostrato dagli analisti: da un lato l’eccesso di ottimismo nel valutare l’apporto di Chrysler, che non varrebbe invece più di 1 euro e mezzo per ogni azione Fiat; dall’altro la constatazione delle remote possibilità di uno spin-off dell’auto nel corso del 2010; e infine il venire meno nel prossimo anno dei programmi di incentivazione da parte dei Governi, che si rifletteranno in particolare sulla domanda di veicoli dei segmenti A e B (quelli in cui Fiat ha la maggiore presenza) e che alimenteranno la competizione sui prezzi. La discesa dei volumi venduti – aggiungono ancora da Barclays – rivelerà ancora una volta l’eccesso di capacità in Italia e metterà Fiat di fronte alla necessità di far fronte a difficili negoziazioni per la riduzione della capacità produttiva in Italia.