Auto: CSP vede crescita a doppia cifra delle immatricolazioni fino al 2018, +12% il prossimo anno
Mercato dell’auto pronto a mantenere ritmi di crescita sostenuti nei prossimi anni. La previsione del Centro Studi Promotor (CSP) presentata questa mattina a Milano vede le immatricolazioni salire del 12% in prossimo anno dopo che il 2015 dovrebbe concludersi con immatricolazioni in Italia a quota 1.560.000 unità, in crescita del 15% annuo anche se ancora molto lontano rispetto ai livelli ante-crisi (-37,4%).
Nel 2018 ritorno sopra la soglia dei 2 milioni di immatricolazioni
Il CSP stima che nel 2016 si salirà a 1.747.000 unità di vetture immatricolate per toccare quota 1.939.000 nel 2017 e quota 2.152.000 nel 2018. Un livello, quest’ultimo, che può ritenersi quello fisiologico per l’Italia secondo il CSP.
L’inversione di tendenza della domanda di autovetture è avvenuta a cavallo tra il 2013 e il 2014 ed è legata essenzialmente a due elementi: da un lato la convinzione diffusasi a partire dagli ultimi mesi del 2013 (e testimoniata dall’andamento degli indicatori di fiducia) che la ripresa dell’economia fosse imminente. Dall’altro la pressione sempre più forte della domanda di sostituzione insoddisfatta accumulatasi durante la crisi. Gli italiani a partire dal 2008 hanno infatti acquistato meno auto che in passato, ma non hanno rinunciato all’auto per la semplice ragione che nel nostro Paese non esistono alternative di massa all’utilizzazione di autovetture. La conseguenza, rimarca il CSP, è che la consistenza del parco circolante è rimasta sostanzialmente invariata, ma è fortemente aumentata l’età media delle autovetture che è passata dai 7 anni e 6 mesi del 2007 ai 9 anni e 11 mesi del 2014, con valori superiori a 12 anni e 2 mesi nelle regioni del sud e con una punta di 12 anni e 9 mesi in Campania. Nel 2015, con il concreto manifestarsi della ripresa dell’economia, la pressione della domanda di sostituzione insoddisfatta ha fortemente stimolato il recupero delineatosi nel 2014 e, secondo il Centro Studi Promotor, il miglioramento atteso dell’economia e la quota ancora molto elevata di vetture circolanti già da tempo in età da rottamazione sosterrà, come si è detto in apertura, il recupero del mercato dell’auto anche nei prossimi anni e riporterà le immatricolazioni alla normalità nel 2018.
Le possibili azioni del governo a sostegno del settore
Nel 2015 il settore dell’auto è diventato uno dei motori principali della ripresa dell’economia e il suo ruolo propulsivo potrebbe rafforzarsi se il Governo decidesse di puntare proprio sull’auto anche per sostenere l’economia. Se si scegliesse di operare in questo senso, un provvedimento molto opportuno sarebbe quello che da tempo propone l’Unrae e cioè una parziale deducibilità dei costi delle auto. Secondo il Centro Studi Promotor sarebbe molto opportuno anche un provvedimento di incentivazione della rottamazione limitato alle regioni del sud, che avrebbe conseguenze fortemente positive sulla qualità dell’aria e la sicurezza della circolazione anche nell’area economicamente più debole del Paese. L’impatto di questi due provvedimenti sarebbe sicuramente di rilievo anche per l’intero sistema economico italiano.
Nel 2015 il settore dell’auto è diventato uno dei motori principali della ripresa dell’economia e il suo ruolo propulsivo potrebbe rafforzarsi se il Governo decidesse di puntare proprio sull’auto anche per sostenere l’economia. Se si scegliesse di operare in questo senso, un provvedimento molto opportuno sarebbe quello che da tempo propone l’Unrae e cioè una parziale deducibilità dei costi delle auto. Secondo il Centro Studi Promotor sarebbe molto opportuno anche un provvedimento di incentivazione della rottamazione limitato alle regioni del sud, che avrebbe conseguenze fortemente positive sulla qualità dell’aria e la sicurezza della circolazione anche nell’area economicamente più debole del Paese. L’impatto di questi due provvedimenti sarebbe sicuramente di rilievo anche per l’intero sistema economico italiano.