Australia: RBA lascia tassi invariati, ma economisti sull’attenti dopo fiammata mercato immobiliare
La RBA (Reserve Bank of Australia, banca centrale dell'Australia) ha lasciato invariati allo 0,1% i tassi di interesse ufficiali e il target sui tassi dei titoli di stato a tre anni.
La borsa di Sidney non ha gradito, azzerando parte dei guadagni precedentemente riportati nella sessione, quando era salita dell'1% circa. L'azionario sperava infatti nel lancio di ulteriori stimoli monetari dall'istituzione. E invece no visto che, come ha fatto notare il governatore
Philip Lowe, intanto la ripresa dell'economia sta procedendo bene, e l'espansione sta avvenendovin modo più spedito anche di quanto atteso inizialmente. Allo stesso tempo, l'RBA ha precisato che sono ancora necessari "progressi significativi" nell'occupazione, così come è necessario un aumento dei salari molto più solido di quello attuale.
Lowe ha poi sottolineato che l'aumento dei tassi dei bond a livello glonale ha portato anche le quotazioni del dollaro australiano a salire ma che, allo stesso tempo, la banca centrale non alzerà il tasso ufficiale fino a quando l'inflazione non supererà la soglia del 2%.
Il dollaro australiano ha reagito alla notizia scendendo prima al minimo intraday di 77,37 centesimi di dollaro, poi recuperando velocemente a 77,6 centesimi di dollaro. Da segnalare che, nelle ore precedenti, alcuni economisti hanno avvertito che l'RBA potrebbe essere costretta a rivalutare la politica di tassi ultra bassi a causa del pericolo bolla immobiliare, visto il recente boom dei prezzi delle case, che lo scorso mese sono balzati a Sydney e a Melbourne rispettivamente del 3% e del 2,5%.
A livello nazionale, i prezzi delle case sono saliti nelle quattro settimane di febbraio del 2,1%, riportando il rialzo più forte su base mensile dall'agosto del 2003.
La borsa di Sidney non ha gradito, azzerando parte dei guadagni precedentemente riportati nella sessione, quando era salita dell'1% circa. L'azionario sperava infatti nel lancio di ulteriori stimoli monetari dall'istituzione. E invece no visto che, come ha fatto notare il governatore
Philip Lowe, intanto la ripresa dell'economia sta procedendo bene, e l'espansione sta avvenendovin modo più spedito anche di quanto atteso inizialmente. Allo stesso tempo, l'RBA ha precisato che sono ancora necessari "progressi significativi" nell'occupazione, così come è necessario un aumento dei salari molto più solido di quello attuale.
Lowe ha poi sottolineato che l'aumento dei tassi dei bond a livello glonale ha portato anche le quotazioni del dollaro australiano a salire ma che, allo stesso tempo, la banca centrale non alzerà il tasso ufficiale fino a quando l'inflazione non supererà la soglia del 2%.
Il dollaro australiano ha reagito alla notizia scendendo prima al minimo intraday di 77,37 centesimi di dollaro, poi recuperando velocemente a 77,6 centesimi di dollaro. Da segnalare che, nelle ore precedenti, alcuni economisti hanno avvertito che l'RBA potrebbe essere costretta a rivalutare la politica di tassi ultra bassi a causa del pericolo bolla immobiliare, visto il recente boom dei prezzi delle case, che lo scorso mese sono balzati a Sydney e a Melbourne rispettivamente del 3% e del 2,5%.
A livello nazionale, i prezzi delle case sono saliti nelle quattro settimane di febbraio del 2,1%, riportando il rialzo più forte su base mensile dall'agosto del 2003.