Aussie sotto pressione su tensioni a Sydney e revisione budget
Avvio di ottava con nuovi segnali di debolezza dal dollaro australiano. Il cross aud/usd è sceso fino a 0,8205, nuovi minimi dal giugno 2010, per poi rimbalzare in area 0,826. Pressioni ribassiste sulla divisa oceanica acuite dalla notizia che 13 persone sono tenute in ostaggio in un bar/cioccolateria del centro di Sydney da un uomo armato che potrebbe essere un militante dell’Isis.
Il dollaro australiano nelle ultime settimane ha pagato anche il violento dietrofront dei prezzi delle materie prime. Inoltre l’aussie deve fare i conti con le deboli prospettive economiche del Paese con il budget di metà anno che evidenzia un deficit di bilancio decisamente superiore a quanto inizialmente previsto. Il ministro del Tesoro, Joe Hockey, ha annunciato che il governo ha rivisto le previsioni di fine anno, con un disavanzo di cassa in aumento, pari a 40,4 miliardi di dollari australiani rispetto ai 29,8 miliardi previsti in precedenza. la revisione riflette il calo di oltre il 30% dei prezzi del minerale di ferro che ha portato a una revisione al ribasso del gettito fiscale. “Prevediamo che l’Aud/Usd continuerà a scendere verso gli 80 centesimi“, rimarca Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst di Swissquote Europe.
Settimana scorsa il governatore della Reserve Bank of Australia (Rba), Glenn Stevens, aveva previsto un ulteriore indebolimento del dollaro australiano nel corso del prossimo anno indicando un possibile target a quota 0,75 per il cross aud/usd. “Se lo scorso anno dissi che 0,85 era meglio di 0,95 – ha rimarcato Stevens – alla luce del nuovo scenario attuale direi che 0,75 è meglio di 0,85”.