Aussie ritraccia dopo minute Rba

Le minute della Reserve Bank of Australia spingono alle vendite sul dollaro australiano con il mercato che ritiene possibili nuovi tagli del costo del denaro nel corso del 2013. Il cosiddetto aussie è sceso oggi fino a un minimo a 1,0529 rispetto al dollaro Usa proseguendo il moderato percorso di ritracciamento iniziato già ieri. Le minute della riunione della Rba del 4 dicembre, che ha decretato il taglio del costo del denaro dal 3,25 al 3%, rimarcano che in base alle informazioni sul costo del lavoro e le condizioni del mercato del lavoro suggeriscono che le prospettive di inflazione offrivano ancora un certo margine di manovra del board per fornire sostegno supplementare alla domanda”. I verbali della RBA segnalano inoltre come la crescita del Paese alla fine del terzo trimestre si mantiene a buoni livelli anche se in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti riflettendo in parte il calo degli investimenti pubblici.
Il livello dei tassi in Australia è tornato ai minimi dell’aprile-ottobre 2009, che corrisponde con il livello più basso dal 1960. I dati Bloomberg su tassi swap mostrano una possibilità del 53% che la banca centrale abbasserà nuovamente i tassi portandoli al 2,75% a febbraio.
In calo anche il Dollaro neozelandese (minimo a 0,8420 per il cross NZ$7US$) dopo che il Dipartimento del Tesoro neozelandese ha abbassato le sue previsioni di eccedenza di bilancio per il 2015.
Rimane sotto i riflettori lo yen che ieri ha toccato i minimi dall’aprile 2011 rispetto al dollaro usa a seguito della netta vittoria dell’Ldp alle elezioni che ha alimentato ulteriormente le attese per l’attuazione di una politica monetaria più incisiva. Già nella riunione di giovedì la Bank of Japan potrebbe muoversi espandendo ulteriormente il piano di acquisto di asset. “Una potente iniezione di liquidità in yen – rimarcano oggi gli analisti di Fxcm – si potrebbe ripercuotere in un ulteriore indebolimento della valuta domestica da cui dipende gran parte del destino economico del gigante asiatico”.