L’Aussie capitalizza le indicazioni in arrivo dalla Cina
I dati in arrivo dalla Cina favoriscono l’apprezzamento del dollaro australiano. Seduta con il segno più per l’aussie, il soprannome della divisa australiana, che grazie alle indicazioni in arrivo dal comparto manifatturiero del Dragone (la Cina rappresenta il primo partner commerciale dell’Australia) interrompe la striscia negativa nel cambio con il biglietto verde.
A novembre, per la prima volta da 13 mesi, l’indice che misura la fiducia dei direttori degli acquisti del manifatturiero (Pmi) cinese preparato da Hsbc si è riportato sopra quota 50 punti, lo spartiacque tra espansione e recessione dell’attività economica. L’indice, in versione preliminare, nel mese in corso si è attestato a 50,4 punti, quasi un punto in più rispetto ai 49,5 precedenti.
La notizia sta sostenendo il cambio tra aud/usd, in crescita a 1,0391, e l’incrocio con la divisa nipponica, salito nel corso della seduta a 85,95, il livello maggiore da oltre sette mesi. L’apprezzamento registrato dall’aussie negli ultimi mesi, il dollaro australiano presto potrebbe entrare nell’elite delle valute indicate dal Fondo Monetario Internazionale nel suo report sulla composizione delle riserve in valuta estera, unito al calo dello yen provocato dalle pressioni sulla Bank of Japan per un ulteriore allentamento della politica monetaria, hanno permesso al cross aud/jpy di guadagnare 4 punti percentuali nell’ultimo mese e il 10% nell’ultimo semestre.
Ieri il Liberal Democratic Party, il principale candidato alla vittoria nelle prossime elezioni in Giappone, ha fatto sapere di voler raggiungere un accordo con la Bank of Japan per fissare l’obiettivo di inflazione al 2%, il doppio rispetto all’attuale target, e di avere intenzione di rivedere la legge che regola i rapporti tra esecutivo e Banca centrale.
Massimi da oltre sette mesi anche per l’incrocio con il dollaro Usa, salito a 82,83 yen, livello maggiore dallo scorso 2 aprile. “La rottura di 81,8 apre la possibilità di un movimento verso i massimi toccati a marzo sopra quota 84”, rileva Michael Hewson, Senior Market Analyst di Cmc Markets.