Notizie Aussie ai minimi da oltre 4 anni

Aussie ai minimi da oltre 4 anni

17 Dicembre 2014 15:25

Non solo il selloff del rublo. Oltre al crollo della moneta moscovita, a movimentare gli ultimi mesi sul mercato valutario ci ha pensato anche la rinnovata debolezza dell’aussie, come viene generalmente chiamato il dollaro australiano. In rosso del 12,2% in sei mesi, dell’8,5% in tre mesi e di quasi il 6% negli ultimi 30 giorni, oggi l’incrocio tra l’aussie e il biglietto verde si è spinto fino a 81,387 centesimi, il livello minore dal giugno del 2010.

Tre i fattori che si celano dietro una performance così negativa. In primo luogo c’è l’indebolimento dell’economia australiana e il possibile allentamento delle condizioni monetarie da parte della Banca centrale del Paese (in aperto contrasto con l’atteggiamento “normalizzatore” della Federal Reserve). Secondo fattore che favorisce la debolezza dell’aussie è rappresentato dalle notizie in arrivo dalla Cina, il primo partner commerciale del Paese, e in terzo luogo troviamo il momento negativo dei prezzi delle commodity e in particolare del minerale di ferro, in calo del 50% da inizio anno.

Gli analisti di Goldman  Sachs stimano che l’incrocio aud/usd si attesterà a 83 centesimi a tre mesi, a 81 a sei mesi e a 79 nel giro di un anno. A 79 cents, rilevano gli analisti del colosso a stelle e strisce, “stimiamo che la distanza tra la ragione di scambio del Paese e il dollaro australiano si sarà annullata” e, comunque, “già da ora il mercato sconta almeno un taglio del costo del denaro da parte della Rba” (Reserve Bank of Australia).