Arpe si accomoda in Banca Profilo
Matteo Arpe prosegue nella sua “semina” e va alla conquista di Banca Profilo. Sator Group – gruppo finanziario attivo nel private equity fondato dall’ex amministratore delegato di Capitalia e il cui nome deriva dalla parola latina sator che significa “colui che semina” – ha stretto una partnership con Banca Profilo che lo porterà a diventare azionista di maggioranza della banca milanese. Si tratta del primo caso a livello europeo di un’operazione di ristrutturazione bancaria intrapresa da un fondo di private equity.
L’accordo prevede un aumento di capitale di Banca Profilo per un importo fino a 110 milioni di euro, innalzando il core Tier I ratio della banca ad un livello di circa 13%. L’accordo tra gli azionisti di riferimento di Profilo e il fondo di private equity di Sator – si legge nella nota odierna di Banca Profilo – ha l’obiettivo di garantire un azionariato di riferimento stabile per la banca, di conseguire una struttura finanziaria solida e di imprimere un nuovo indirizzo strategico alla banca, che consenta di valorizzarne il business nel medio-lungo periodo. Nella nota che ha sancito l’accordo con Sator, la banca milanese ha reso noto che il preconsuntivo individuale per l’esercizio 2008 ha registrato una perdita di 74 milioni di euro.
L’ingresso del fondo che fa capo a Matteo Arpe scalda il mercato con il titolo della banca milanese che non è riuscito a far prezzo in avvio (teorico +14,63% a 0,47 euro). Ieri il titolo era già balzato del 4,59% a quota 0,41 euro dopo che in settimana aveva toccato i suoi minimi storici a quota 0,39 euro con un saldo negativo da inizio anno del 14%, mentre nel 2008 il titolo aveva fatto registrare una performance negativa del 74,4%.
Il piano di ristrutturazione messo a punto da Banca Profilo insieme al fondo di private equity di Sator Group prevede la suddivisione in due tranche dell’aumento di capitale: 30 milioni di euro da offrirsi in opzione a tutti gli azionisti; Sator garantirà la quota di competenza del mercato per un controvalore di 15 milioni di euro, mentre gli attuali azionisti di riferimento sono impegnati a sottoscrivere la relativa quota per un ammontare minimo di 9 milioni di euro, estendibile a 15 milioni; 70 milioni di euro, estendibili a 80 milioni, con esclusione del diritto di opzione, riservati a Sator, che si riserva la possibilità di allargare la base azionaria anche ad altri investitori che intendano supportare il nuovo piano strategico. Al termine dell’operazione, il fondo di private equity di Sator deterrà una partecipazione almeno pari al 51% del capitale sociale della Banca. Attualmente nella compagine azionaria di Banca Profilo figurano Profilo Holding S.p.A. con una quota del 21% e Capital Investment Trust S.p.A. (17%). Il modello di business della banca milanese sarà rifocalizzato sull’attività di private banking, con un conseguente riallineamento di tutte le strutture organizzative per supportare un’efficace implementazione della nuova strategia. Sator, in qualità di azionista di controllo, nominerà il senior management della banca con l’obiettivo di integrare l’attuale team di manager che ha gestito in questi anni la nascita e lo sviluppo di Banca Profilo. Una volta perfezionato l’aumento di capitale, la maggioranza dei consiglieri verrà nominata da Sator, mentre agli attuali azionisti di riferimento spetterà il diritto di designazione da due a tre consiglieri.
Da fonti vicine a Sator si apprende che nelle intenzioni di Matteo Arpe ci dovrebbe essere l’ingresso in prima persona nel board di Banca Profilo. Arpe già siede nel CdA di Baglioni Hotel, operatore attivo nel settore degli alberghi di lusso, su cui il fondo di private equity di Sator ha effettuato il suo primo investimento acquistando a settembre una quota pari al 40% a fronte di un esborso iniziale di 30 milioni di euro. L’obiettivo dichiarato è quello quotare in Borsa il gruppo alberghiero. I target d’investimento del fondo di private equity di Sator Group sono tutti i settori industriali in Italia e nell’Europa allargata, con particolare attenzione all’area del Mediterraneo e al settore dei servizi finanziari. Lo scorso 3 febbraio anche la Fondazione di Roma è entrata nella compagine sociale di Sator, di cui fanno parte anche la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Angelini Partecipazioni Finanziarie, Api Holding, d’Amico Società di Navigazione, Gruppo Santarelli, Massimo Moratti e tre fondi esteri. Complessivamente i soci istituzionali detengono circa l’11% del capitale sociale di Sator, le quote restanti fanno capo ad Arpe (oltre il 55%) e ad altri manager.