Appuntamento con la Bce dietro l’angolo: si guarda ai tassi ma soprattutto agli stress test

Giù le mani dai tassi. La Bce non toccherà il tasso di rifinanziamento dell’Eurozona all’1%, sempre a minimi storici, nella riunione del Consiglio direttivo in agenda giovedì 8 luglio a Francoforte. E’ unanime il parere degli analisti sull’argomento. Sarà una politica monetaria, che continuerà a rimanere valida per diversi trimestri, se non per anni come azzarda qualche capoeconomista. Dall’altra parte è la crisi debitoria che attanaglia diversi Paesi dell’eurozona che lo richiede.
Come osserva Carmela Pace di Mps Finance dalla riunione di dopodomani non c’è da aspettarsi alcun cambiamento sul fronte del livello dei tassi. “Tale scenario dovrebbe rimanere valido per tutto il 2010 – sostiene l’esperta – . La politica monetaria continuerà ad utilizzare operazioni di rifinanziamento per drenare ed emettere liquidità nel sistema e saranno queste le operazioni che rimarranno centrali per le Borse. Non vediamo l’utilità di aumentare o diminuire i tassi, a differenza delle operazioni di rifinanziamento che invece vanno nella direzione di sostenere il mercato finanziario”.
Per gli addetti ai lavori sarà invece importante vedere se usciranno novità sul programma di acquisto dei covered bond e su quello dei bond governativi, dal momento che nelle ultime settimane gli acquisti sono stati abbastanza esigui, e non ultimo sarà anche interessante seguire se verranno date specifiche in merito a quali sono stati i Paesi – periferici o meno – interessati da queste manovre.
Sulla liquidità, superato lo scoglio della scadenza della prima asta a un anno effettuata dalla Bce che aveva raccolto adesioni record per 442 miliardi, il presidente della Bce Jean Claude Trichet dovrebbe continuare a garantire un continuo e illimitato sostegno al settore finanziario europeo malgrado l’accorciamento delle scadenze, passato da un anno a tre e sei mesi.
Ma l’argomento principe per tutti sarà un altro: la pubblicazione degli stress test condotti su 100 banche del Vecchio Continente, che verranno resi noti il prossimo 23 luglio. Due giorni prima Trichet incontrerà i numeri uno delle principali banche europee il 21 luglio a Francoforte, presso la sede della Banca centrale. E non c’è nulla da temere secondo la maggior parte degli esperti. “Alla Banca centrale sanno quello che stanno facendo – spiega un capoeconomista di una primaria banca, che preferisce mantenere l’anonimato – . Rendere noti i test sarà un fattore positivo per le Borse: o saranno ottimi ed è un po’ difficile o laddove non lo saranno, è auspicabile che siano pronte situazioni di ricapitalizzazione. In quel caso il mercato potrà assorbire bene la cosa”.