Notizie Notizie Mondo Al G8 primo passo per accordo di libero scambio Usa-Ue di portata storica

Al G8 primo passo per accordo di libero scambio Usa-Ue di portata storica

18 Giugno 2013 06:57
Stati Uniti ed Europa protagoniste del primo giorno di lavori del G8 in corso di svolgimento a Lough Erne, in Irlanda del Nord. Dal vertice delle 8 maggiori potenze del pianeta è arrivato già ieri l’annuncio dell’avvio dei negoziati tra Eurozona e Stati Uniti per il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP),  un accordo di libero scambio destinato a diventare “il più grande della storia”. 
I negoziati formali partiranno già nel mese di luglio a Washington con l’intento di raggiungere traguardi ragguardevoli soprattutto relativamente agli effetti benefici sul mercato del lavoro. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel corso della conferenza stampa congiunta con i leader europei, ha dichiarato che l’intesa creerà 30 milioni di posti di lavoro. “L’accordo è fondamentale – ha aggiunto Obama – ma non rappresenta la soluzione miracolosa, deve fare parte di una strategia complessiva per la crescita economica su entrambe le sponde dell’Atlantico.”
Il premier britannico David Cameron, presidente di turno del G8, ha aggiunto che si tratta di quello che potrebbe essere “il più grande accordo commerciale bilaterale mai sottoscritto nella storia con un impatto superiore alla somma di tutti gli altri insieme”. Il premier britannico ha offerto un po’ di cifre: l’accordo porterebbe benefici per 100 miliardi di sterline per l’Unione Europea, 80 mld per gli Usa e 85 mld per il resto del mondo. 
Secondo uno studio dell’Istituto Ifo commissionato dalla Fondazione Bertelsmann, l’implementazione del TTIP porterebbe indubbi benefici per Stati Uniti ed Europa, mentre le altre aree del mondo potrebbero accusare un calo della domanda dai paesi coinvolti nel TTIP. Lo studio dell’Ifo rimarca come gli effetti benefici sarebbero maggiori se fosse possibile eliminare in gran parte non solo le barriere commerciali tariffarie, ma anche quelle non tariffarie. Agli Stati Uniti i benefici maggiori a livello di crescita con un incremento del Pil pro capite a lungo termine pari al 13,4%, mentre il reddito reale pro capite di tutti i Paesi dell’Unione Europea aumenterebbe di media del 5%. In Europa forti benefici soprattutto per la Gran Bretagna (+10% circa del reddito pro capite). Per Germania e Francia i benefici dell’accordo di libero scambio sarebbero rispettivamente del 4,7 e del 2,6%.