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Affitti in leggera salita nelle grandi città, le preferenze vanno per il bilocale

18 Maggio 2011 13:59

Affitti stabili in Italia con lieve crescita dei canoni nelle grandi città. È la situazione fotografata dall’indagine svolta da Tecnocasa. In generale, nel secondo semestre del 2010 a livello nazionale i canoni di locazione si sono mantenuti stabili sui trilocali, mentre hanno subito una flessione dello 0,1% sui bilocali. Nelle grandi città si segnala una leggera ripresa dei valori: +0,4% per i bilocali e +0,2% per i trilocali. Con una panoramica sulle tre maggiori città italiane si scopre che a Milano nel secondo semestre 2010 si è riscontrata una certa stabilità sui bilocali e un leggero calo, -0,4%, per i trilocali. A Roma i canoni di locazione hanno segnalato un leggero aumento: +0,4% sui bilocali e +0,6% sui i trilocali. In aumento anche gli affitti di Napoli: +1,1% sui bilocali e +0,1% per i trilocali. È il bilocale su cui si concentra la maggior parte della domanda di abitazioni in affitto, seguito dal trilocale e dal quattro locali.
In riferimento ai valori medi, quelli più elevati si registrano a Roma (850 euro al mese per un bilocale e 1050 euro al mese per un trilocale) e a Milano (750 euro al mese per un bilocale e 1030 euro al mese per un trilocale). Tra le città con i canoni più bassi spunta Catanzaro (280 euro al mese per un bilocale e 430 euro al mese per un trilocale), seguita a breve distanza da Campobasso (300 euro al mese per un bilocale e 400 euro al mese per un trilocale). L’indagine dell’Ufficio Studi di Tecnocasa mette in evidenza che il 61% di coloro che cercano la casa in affitto è single e il 45,4% ha un’età compresa tra i 18 e 34 anni. Inoltre, il 55,3% di chi cerca in affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, seguito da coloro che cercano per motivi legati a trasferimenti di lavoro (33,7%) e chi si trasferisce per motivi di studio (11%). Quanto alle tipologie di contratto di locazione, quello più praticato è il canone cosiddetto libero (4+4), seguito da quello a uso transitorio e da quello concordato. Quest’ultima tipologia di contratto risulta in aumento rispetto al primo semestre dell’anno.