Aem: Talamona, “favorevole a una società gestione delle reti”
Da lunedì prossimo i milanesi potranno portarsi a casa un pezzettino di Aem: parte il collocamento di bond convertibile in azioni tra cinque anni targato Aem. L'operazione da cui Palazzo Marino spera di incassare 625 milioni di euro è finalizzata alle realizzazione di opere pubbliche. "L'elenco delle opere che verranno finanziate con il ricavato è già formato ed è allegato al prospetto", ha risposto Mario Talamona, assessore alle privatizzazioni a chi gli chiedeva delucidazioni sui vincoli dei proventi della vendita. "Ai milanesi dico di puntare sull'avvenire della città e sulle brillanti prospettive di crescita della società. E' un'operazione senza rischi", ha aggiunto. Eppure qualche rischio sotto sotto ci sarebbe. Il potenziale annullamento da parte del Tar della delibera di cui il Comune mantiene la governance della società nonostante sia sceso sotto il 51%. "Se ciò dovesse avvenire è previsto che il prestito sia rimborsato in denaro. Il rimborso avverrà al valore più alto tra quello nominale e quello di mercato delle obbligazioni, più gli interessi maturati e non corrisposti", ha spiegato Talamona. "Il futuro per Aem si prospetta positivo. La Regione Lombardia sta cercando di stimolare le forme di aggregazioni nel settore delle utility. Non sono sospettoso o avverso a nessuna forma di aggregazione. Ma bisognerà valutare la natura dell'operazione a seconda dell'eterogeneità delle aziende. Suggerisco di partire dal gradino più basso e poi di coinvolgere aziende più grandi come Asm Brescia o Aem Milano, che sono quotate in Borsa", ha continuato l'assessore. "Sono favorevole a una società di gestione delle reti", ha risposto a chi gli ricordava le parole del direttore generale di Mediobanca, interessato alla costituzione di un polo energetico. "Nel caso di operazione di carattere straordinario sono previste clausole a protezione dell'investitore".