News Notizie Italia Aem: analisti, “aderire al bond convertibile se a sconto”

Aem: analisti, “aderire al bond convertibile se a sconto”

Pubblicato 9 Dicembre 2004 Aggiornato 19 Luglio 2022 12:39
Tutto è pronto per il bond convertibile targato Aem. L'operazione vale circa 1.250 miliardi delle vecchie lire pari a 625 milioni di euro. I pacchetti da mille azioni ciascuno sono 110mila, l'interesse lordo del 2,25%. Le prenotazioni partiranno lunedì prossimo e si concluderanno venerdì. Gli analisti interpellati da Spystocks devono ancora convincersi della bontà dell'iniziativa. La differenza se aderire o meno la farà il prezzo a cui avverrà il collocamento. "Non c'è molta differenza tra comprare azioni Aem o aderire al bond in questo momento. Lo sconto potrebbe rendere appetibile l'operazione", commenta un analista che preferisce mantenere l'anonimato. "Tutto dipenderà dal prezzo, che si farà la settimana prossima. Il prezzo lo si saprà entro il 22 dicembre, data dell'emissione vera e propria", gli fa eco un altro esperto di una primaria sim milanese. Ma c'è dell'altro. "Aem è un gruppo solido con prospettive rosee: i margini sono in crescita, le tariffe elettriche devono essere adeguate di anno in anno e garantiscono un buon ritorno", sottolinea l'esperto della primaria banca d'affari, aggiungendo: "Aem è dunque un'ottima azienda con un ottimo management, ma con un punto debole: di avere un pessimo azionista". Il problema dell'ex municipalizzata milanese è da ricercare nella sua governance. "Il Comune di Milano, sceso a 42,2% dopo il collocamento dell'8,8%, fra cinque anni avrà in mano il 33,6% dell'azienda elettrica milanese. Una quota strategica perché secondo le norme di diritti societario l'azionista che possiede più del 33,6% di una società può porre il suo veto su operazioni in discussione dal consiglio di amministrazione e nominare la maggioranza dei consiglieri", spiega l'esperto. Quindi: "dovrebbe essere fatta chiarezza. Non per niente c'è un ricorso alla Corte di Giustizia del Lussemburgo", aggiunge l'analista. Mario Talamona stamattina ha stemperato i toni della questione: "I ricorsi sono lunghi. Ci vogliono solitamente due anni e mezzo. Anche il peggiore scenario è comunque stato preso in considerazione nel prospetto, ma è un rischio molto remoto".