Ue, Barnier: trattative Brexit rischiano collasso, May accerchiata. Sterlina giù
Le trattative sulla Brexit rischiano il collasso. Lo ammette il responsabile Ue per le trattative, Michel Barnier, in un’intervista rilascia al quotidiano francese Le Journal du Dimanche. Immediata la reazione della sterlina, che sconta anche i nuovi ostacoli contro cui si imbatte la premier britannica Theresa May: 40 parlamentari dell’ala conservatrice (quindi del suo partito stesso) sono pronti a sfiduciarla.
Così Barnier nell’intervista, discutendo sulla probabilità che i negoziati collassino:
“Non è la mia opzione, ma è una possibilità, e tutti hanno bisogno di tenersi pronti e avere un piano per affrontarla, sia gli stati membri (dell’Ue) che le aziende. Anche noi, da un punto di vista tecnico, ci stiamo preparando a (questa eventualità)”.
Sicuramente, ha sottolineato, “un fallimento dei negoziati avrebbe conseguenze su diversi fronti“.
Proprio la scorsa settimana Barnier aveva dato al Regno Unito un ultimatum, con scadenza di due settimane, per chiarire la multa che Londra è disposta a pagare a Bruxelles nell’ambito dell’accordo sul divorzio dall’Unione europea.
A tal proposito, il funzionario ha sottolineato che è cruciale che il Regno Unito incrementi la propria offerta, che l’Ue stima attorno a 60 miliardi di euro.
Tutto questo, mentre gli stati memnbri dell’Unione europea decideranno, in occasione di un summit che si svolgerà i prossimi 14 e 15 dicembre, se ci siano stati “progressi sufficienti” sulle questioni più cruciali della Brexit.
Barnier ha detto:
“Vogliamo raggiungere un accordo (con il Regno Unito) entro i prossimi 14 giorni lavorativi. Oggi, non ci siamo ancora”.
I diplomatici europei hanno affermato che, se a fronte dell’ultimatum il Regno Unito non darà chiare risposte, i negoziati sui futuri rapporti commerciali tra i due blocchi saranno rimandati fino a febbraio o marzo del prossimo anno.
In questo caso, ha precisato Barnier, le trattative su un nuovo accordo potrebbero iniziare a gennaio, e richiederebbero “almeno due anni per concludersi”.
Il quotidiano spagnolo El Pais ha intanto riportato nella sua edizione di domenica che Bruxelles starebbe già lavorando a un piano di emergenza, attraverso un gruppo ad hoc, che al momento sarebbe segreto, in quanto la stessa ammissione di un “piano B” rischierebbe di far precipitare gli eventi e concretizzare lo scenario da evitare per entrambe le parti, ovvero il collasso delle trattative.
a El Pais ha scritto: “l’esecutivo Ue sta già valutando le conseguenze dello scenario peggiore: una Brexit improvvisa”.