16° Global Ceo Survey: la fiducia dei Ceo è in calo
Soltanto il 36% dei CEO nel mondo è "molto fiducioso" sulla crescita della propria società nei prossimi 12 mesi. A rivelarlo la 16a Global CEO Survey realizzata da PwC diffusa in occasione dell'incontro annuale del World Economic Forum di Davos. Lo studio fotografa il livello di fiducia sullo sviluppo globale e del proprio business di 1.330 CEO provenienti da oltre 68 paesi, di cui oltre 40 italiani, e il loro punto di vista sulle sfide del mercato di oggi. Il dato dello studio 2013 è in calo rispetto al 40% toccato l'anno scorso e al 48% del 2011.
Considerando l'economia globale, il 28% dei CEO ritiene che calerà ulteriormente nel 2013 e solo il 18% prevede un miglioramento contro un 52% che prevede resterà invariata. Anche se le previsioni dei CEO rimangono negative, rappresentano comunque un miglioramento rispetto all'anno passato, quando il 48% dei CEO prevedeva un declino dell'economia nel 2012.
A essere meno fiduciosi nella crescita del proprio fatturato nel breve periodo sono i CEO dell'Europa Occidentale. Con una recessione in corso, soltanto il 22% si dichiara fiducioso sulle prospettive di crescita, in calo rispetto al 27% dell'anno scorso e il 39% del 2011. Anche nel Nord America la fiducia nella crescita nel breve periodo è in calo al 33% (era il 42% nel 2012) e nell'Asia-Pacifico al 36% (42% nel 2012).
In controtendenza, invece, i CEO dell'America Latina. Il livello di fiducia di breve periodo è cresciuto lievemente rispetto all'anno passato raggiungendo il 53%. A livello nazionale si misurano ampie differenze: i più fiduciosi sono i CEO in Russia, con il 66% che crede nella crescita del fatturato nel 2013, seguiti dall'India (63%) e dal Messico (62%). A seguire i CEO di paesi come Brasile (44%), Cina (40%), Germania (31%), USA (30%), UK (22%), Giappone (18%), Francia (13%) e poi la Corea, dove solo il 6% dei CEO prevede crescita per l'anno a venire. In generale, la fiducia dei CEO è stabile per il lungo periodo; il 46% si dichiara convinto delle prospettive di crescita per i prossimi tre anni, stabile rispetto all'anno scorso.
Le principali preoccupazioni dei CEO
Con il persistere delle difficili condizioni economiche aumentano le preoccupazioni dei CEO: al primo posto le continue incertezze sulla crescita economica (81%), al secondo le misure correttive dei governi per il deficit di bilancio (71%), seguite dalla regolamentazione eccessiva (69%) e l'instabilità dei mercati di capitali (61%). Le preoccupazioni riguardo alla regolamentazione eccessiva hanno raggiunto il livello più alto dal 2006. Alla richiesta di valutare la risposta del governo in merito, i CEO sono ancora più chiari: appena il 12% ritiene che il governo abbia ridotto il peso della regolamentazione nell'anno passato.
Alla domanda sui principali fattori di rischio per la crescita delle aziende, i CEO hanno citato anche il crescente peso delle tasse (62%), la disponibilità di risorse umane con competenze chiave (58%) e il costo dell'energia e delle materia prime (52%).
Affrontare l'incertezza
Per costruire società in grado vivere e prosperare nell'incertezza, i CEO seguono tre strategie specifiche: puntare sulle piccole opportunità, valorizzare la relazione con il cliente e migliorare l'efficienza operativa.
1.Focalizzarsi sulla selezione delle opportunità: circa il 68% dei CEO si focalizza su iniziative accuratamente selezionate. Considerate tutte le opzioni disponibili, selezionano pochi investimenti strategici e concentrano le risorse finanziarie per massimizzare le probabilità di successo. Quasi la metà dei CEO (49%) ritiene che i cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori rappresentino una seria minaccia per la società; il 51% dichiara che la priorità negli investimenti dei prossimi 12 mesi è la crescita della base clienti. L'82% dei CEO progetta di modificare le strategie per la crescita e fidelizzazione della clientela - il 31% intende cambiare in modo radicale il proprio approccio commerciale.
2.Migliorare l'efficienza operativa: gli investimenti per migliorare l'efficienza operativa sono una priorità per i CEO. Il 77% ha adottato iniziative di questo tipo nei 12 mesi passati e il 70% intende farlo nei prossimi 12 mesi.
Occupazione e ricerca di nuovi talenti
I CEO si rivelano cauti per quanto riguarda gli aumenti di personale per l'anno in corso. Il 45% pensa di fare nuove assunzioni nel 2013 (in calo rispetto al 51% del 2012), mentre il 23% progetta di ridurre i livelli di forza lavoro. Se si osserva quali settori assumono e quali riducono i posti di lavoro, si ottiene un quadro interessante.
I CEO che pensano di assumere nuovo personale operano nel settore dei servizi alle imprese (56%), ingegneria e costruzioni (52%), distribuzione (49%) e sanità (43%). Al contrario, i CEO che prevedono di ridurre il personale sono attivi nel settore bancario (35%), nelle industrie metallurgiche (32%) e nel settore della carta e legname (31%).
Una delle principali sfide per i dirigenti resta la ricerca delle persone giuste e il loro mantenimento in azienda; la disponibilità di competenze chiave è citata come una delle principali minacce alle prospettive di crescita, menzionata dal 58% a livello globale.
In tale prospettiva, non sorprende che più di tre quarti dei CEO (77%) preveda di modificare le strategie di gestione dei propri talenti nei prossimi mesi, e circa un quarto di questi (23%) preveda di fare modifiche sostanziali.
I CEO riconoscono la necessità di costruire un clima di fiducia con una cerchia più vasta di stakeholder. Il 37% teme che la mancanza di fiducia nel settore in cui opera potrebbe mettere a rischio la crescita dell'azienda, mentre il 57% intende concentrarsi in modo più incisivo sulla promozione di una cultura etica. Inoltre, circa la metà dei dirigenti (49%) intende prestare maggiore attenzione alla riduzione dell'impatto ambientale delle proprie scelte manageriali nei prossimi 12 mesi.