Tod’s, l’allungo di ieri può favorire un rimbalzo tecnico
Scambia in leggero territorio positivo quest’oggi Tod’s. Le azioni del gruppo marchigiano hanno beneficiato ieri del deciso allungo registrato dai listini azionari globali. Proprio gli acquisti scatenati dalla decisione delle 6 principali Banche centrali del mondo, con gli istituti che hanno lanciato un’azione congiunta per fornire liquidità in dollari a basso costo alle banche europee, hanno permesso al titolo di rialzare la testa e di uscire dal trading range che ne caratterizzava i corsi dallo scorso 22 novembre. Il quadro tecnico di medio per ora non ha avuto variazioni positive e si mantiene improntato al ribasso. In questa direzione va la constatazione che il movimento discendente intrapreso dai massimi dello scorso 14 novembre a 76,70 euro ha portato alla rottura dei supporti dinamici offerti dalla trendline ascendente disegnata con i minimi del 2 e del 10 novembre. Pericolosa a livello tecnico è stata anche la violazione dei supporti statici posti tra 67,30 e 67,60 euro. La ripartenza di ieri tuttavia rappresenta un fattore di positività nel breve termine. Ad avvalorare questo scenario vi sono alcuni elementi tecnici. In primis l’allungo di ieri ha permesso il completamento di un pattern grafico tipicamente rialzista quale l’engulfing bearish ottenuto con le candele del 29 e del 30 novembre. Positiva è stata anche la chiusura sopra le resistenze statiche di breve rappresentate dal massimo intraday dello scorso 28 novembre a 68,40 euro e l’incrocio della media mobile a 14 periodi transitante sul grafico daily a 68,3964 euro. La prosecuzione del rimbalzo potrebbe dunque favorire il pull back tecnico della trendline ascendente menzionata ad inizio analisi. Partendo da questi presupposti, e ricordando come nell’ultimo periodo ancor più che in passato gli scenari possano cambiare velocemente in scia alle dichiarazioni dei vari leader dell’Eurozona, ingressi in acquisto a 68,40 euro avrebbero stop in caso di rottura dei 65 euro mentre permetterebbero di mettere nel mirino un primo target a 72,10 euro e un secondo a 75.
Riccardo Designori