Tim in vetta al Ftse Mib e oltre la media a 200 giorni. Tlc in fermento.
A Piazza Affari, occhi puntati su Tim che oggi, grazie ad un rialzo di oltre il 3%, si trova in cima al Ftse Mib in termini di performance. Gli acquisti della seduta odierna arrivano in scia al fermento generalizzato nel settore europeo delle telecomunicazioni dopo le ultime novità che riguardano il comparto.
Telecomunicazioni in fermento
In particolare, il gruppo francese Iliad ha avanzato oggi una proposta di fusione a Vodafone e in particolare per la divisione italiana di Vodafone, valutata 10,4 miliardi di euro circa.
Intanto, Tim è ancora alle prese con le operazioni di scorporo della rete fissa (NetCo) dopo l’approvazione dell’offerta (5 novembre) presentata da Kkr. A riguardo, negli ultimi giorni il gruppo guidato da Labriola ha ricevuto l’atto di citazione da parte di Vivendi, il maggior azionista di Tim, che contesta proprio la delibera con cui è stata approvata la cessione di NetCo.
Tim torna sopra la media a 200 giorni
Seduta volatile per Tim che dopo un’avvio all’insegna degli acquisti ha mantenuto la sua tonicità e al momento mostra un solido progresso di oltre il 3%, trovandosi così a quota 0,2789 euro ad azione.
Dal punto di vista grafico, con gli acquisti delle ultime tre sedute, Tim si è riportato al di sopra delle aree di resistenza dinamica rappresentate prima dalla media mobile a 50 giorni (linea blu) e poi da quella di più lungo respiro a 200 giorni (linea arancione). In particolare, il titolo si è riportato al di sopra di quest’ultimo livello di resistenza (media mobile a 200 giorni) dopo con l’apertura in gap up di questa mattina che ha dato ulteriore slancio all’ex monopolio delle telecomunicazioni.
Con gli acquisti di oggi, Tim prosegue così il rimbalzo avviato da metà di settimana scorsa, mettendo così a segno un rialzo di oltre il 10% nelle sole ultime tre sedute.
Per proseguire il rimbalzo avviato la settimana scorsa, Tim dovrà riuscire a superare con volumi di contrattazione in aumento, la più importante area di resistenza statica che si trova a quota 0,281 euro. Ecco che tale breakout potrebbe condurre i prezzi fino al test del successivo livello di resistenza statica di breve periodo a 0,3 euro, prezzi di fine settembre.
Al contrario, le area supportive di maggior spessore per Telecom si trovano prima a 0,27 euro, livello da cui transita la media a 200 giorni e poi a quota 0,26, area in cui transita quella di breve periodo a 50 giorni.
Dal punto di vista dell’analisi algoritmica l’oscillatore di momentum Rsi ha rotto al rialzo la propria media e si sta riportando velocemente verso l’area di ipercomprato e al momento si trova a 63. Intanto, l’indicatore di direzione Parabolic Sar si è riportato in posizione long (pallini blu sotto il livello dei prezzi). Da inizio anno il titolo mostra un rialzo del +28,7%, ma negli ultimi tre mesi il bilancio in borsa di Tim è in negativo del -9,7%.
Nonostante la recente positività, la posizione delle medie mobili principali (50 e 200 giorni) indicano ancora una certa debolezza su Tim, con la posizione della media mobile a 50 che si trova ancora al di sotto di quella a 200 giorni.
In ogni caso, come vediamo dal grafico di più lungo periodo qui sotto, Tim da inizio anno sta consolidando un ampio trading range compreso tra il livello di supporto a 0,244 euro e la resistenza (massimi testati e che hanno respinto per ben due volte i prezzi) in area 0,325 euro ad azione.
La view degli analisti rimane positiva
Guardando il consensus da Bloomberg vediamo come la maggior parte degli analisti (50%) che seguono il titolo hanno una visione rialzista sul titolo. In 9 dicono di mantenerlo in portafoglio, mentre solo un analista dice “Sell”.
Per quanto riguarda il prezzo medio obiettivo a 12 mesi, gli analisti si aspettano mediamente un target price a 0,35 euro, il che implicherebbe un rendimento potenziale di quasi il 37% dai prezzi attuali.