Stm, i chip vanno in cortocircuito e affossano il titolo
Nonostante l’apprezzamento del dollaro sull’euro, ogni 1% di aumento dell’euro sul dollaro Stm subisce un peggioramento di circa 8-10 milioni dell’utile operativo, la società guidata da Carlo Bozotti è molto debole in Borsa. Il titolo si muove in scia dell’indice di Filadelfia dei semiconduttori (Sox), che ieri ha perso il 2,6%. A spingere al ribasso il paniere il vistoso calo registrato da AMD (-7%). Oltre a questi aspetti, gli investitori si interrogano sull’andamento della domanda di chip per personal computer. Per gli analisti di JP Morgan la domanda è vista in forte declino. L’insieme di questi elementi ha fatto sì che Stm questa mattina abbia aperto sotto i fondamentali supporti di area 6,24, massimo intraday di oggi. A questo punto il quadro grafico è decisamente deteriorato: la strategia suggerita è dunque ribassista. Dal punto di vista operativo si può in tal senso pensare di vendere o 6,24 euro aspettando magari il nuovo pull back dei vecchi supporti ora diventati resistenze o 6,20 euro volendo essere più aggressivi. Con uno stop a 6,32 euro, il target si può individuare dapprima a 6,05 euro e successivamente a 5,915 euro. Il primo obiettivo è individuato estendendo da 6,24 euro l’ampiezza del triplo massimo recentemente costruito, il secondo rappresenta il minimo del 2010. Sotto 5,915 la configurazione grafica peggiorerebbe ulteriormente, andando così a mettere a fuoco come obiettivo 5,15 euro.
Riccardo Designori