Stellantis in cerca di forza per uscire dal consolidamento attuale. Ecco quali livelli monitorare
L’azione Stellantis, attualmente scambiata a €12,32, si trova in un contesto di mercato caratterizzato da una chiara impostazione ribassista. Dal grafico giornaliero, emerge una dinamica di progressiva perdita di valore iniziata dai massimi raggiunti nella prima parte dell’anno (il picco è del 26 marzo a €27,35). Questo movimento discendente è stato accompagnato da una serie di massimi e minimi decrescenti che delineano un trend ribassista ben definito, reso evidente dalla trendline discendente (linea viola). Tale trendline, valida in quanto testata più volte, ha rappresento un’importante resistenza dinamica, fino a quando il prezzo è riuscito a superarla definitivamente a fine ottobre.
L’analisi dei volumi, evidenziata attraverso il “Volume Profile”, mostra una significativa concentrazione di scambi nell’area compresa tra €11,60 e €13,4. Questo range rappresenta una zona di consolidamento che si è sviluppata dagli inizi di novembre. In questa fascia, l’attività degli operatori ha visto un equilibrio tra pressione in acquisto e vendita, lasciando il titolo bloccato in una fase laterale, con il PoC (Point of Control) che si trova proprio vicino al prezzo attuale (€12,2 euro). Tuttavia, una rottura decisa di questa zona, sia al rialzo che al ribasso, potrebbe generare movimenti direzionali significativi.
Osservando le medie mobili principali, si nota che la media a 50 giorni (linea gialla) si trova sopra il livello attuale di prezzo, agendo come resistenza dinamica di breve termine. Anche la media a 200 giorni (linea arancione), più distante dal livello attuale, conferma l’indebolimento del titolo sul medio-lungo periodo, in quanto il prezzo si mantiene al di sotto di questa. La distanza tra il prezzo e la media a 200 giorni suggerisce che il titolo si trova ancora in un contesto di mercato profondamente ribassista.
Gli indicatori tecnici riflettono un momentum piuttosto debole. L’RSI a 14 periodi si posiziona intorno a 44, in zona neutrale ma vicina al limite inferiore. Questo indica che il titolo non è ancora in una condizione di ipervenduto, ma nemmeno mostra segni di forza nel breve termine. Il MACD, invece, si trova in territorio negativo, segnalando una prevalenza di pressioni ribassiste. Nonostante una lieve divergenza rialzista nelle ultime settimane, non vi sono al momento segnali convincenti di un’inversione di tendenza imminente.
Dal punto di vista dei livelli tecnici chiave, è evidente come la zona di €13,39 rappresenti una resistenza significativa a breve termine. Questo livello coincide con i massimi toccati dal titolo nel mese attuale, durante un tentativo di rimbalzo che però non ha avuto seguito. Una rottura al rialzo di questa resistenza, accompagnata da un aumento dei volumi, potrebbe rappresentare il primo segnale di un cambiamento di sentiment. Superata questa soglia, il titolo potrebbe dirigersi verso il livello successivo a €15,16, un punto statico rilevante che in passato ha agito come supporto e che ora si configura come resistenza.
Nel medio-lungo periodo, ulteriori resistenze importanti si trovano a €17,88 e successivamente a €19,56, in prossimità dei massimi precedenti e del passaggio della media a 200 giorni. Tuttavia, per ora, queste zone sembrano difficilmente raggiungibili, a meno che non ci siano segnali chiari di un’inversione di tendenza. Sul lato opposto, l’area di €11,63 costituisce il primo supporto chiave, coincidente con il limite inferiore del range di consolidamento attuale. Qualora il prezzo dovesse rompere questo livello al ribasso, il titolo potrebbe dirigersi verso zona €11-10 o livelli ancora più bassi.
Ultimo prezzo: €12,32.
Supporti: €11,63; 11 e 10.
Resistenze: €13,39; 15,16; 17,88 e 19,56.