Snam in una fase di incertezza. Ecco quali segnali servono per una possibile inversione al rialzo
Il grafico di Snam evidenzia una fase di mercato caratterizzata da incertezze nel breve termine, in cui il titolo si trova attualmente attorno a 4,4 euro, dopo aver subito una correzione nelle ultime sedute. Nel medio periodo, invece, prevale una certa lateralità per l’utility italiana che si è mossa per la maggior parte del 2024 in un trading range tra 4,2 e 4,6 euro.
Il contesto tecnico mostra che la media mobile a 50 periodi (linea gialla) ha recentemente iniziato a inclinarsi verso il basso, segnalando un indebolimento della pressione rialzista a breve termine. Questo movimento ribassista della media mobile a 50 periodi è particolarmente significativo poiché funge da indicatore di tendenza a medio termine, e la sua inclinazione suggerisce che i venditori potrebbero ancora avere il controllo nelle prossime sessioni. D’altro canto, la media mobile a 200 periodi (linea arancione) rimane piatta e molto vicino ai corsi attuali, segnalando una certa stabilità nei movimenti di lungo termine, ma non offrendo ancora un chiaro segnale di inversione rialzista.
Un altro aspetto da considerare è la presenza della trendline ascendente (linea blu tratteggiata), che collega i minimi crescenti a partire da giugno 2024. Questa trendline ha fornito un supporto dinamico negli ultimi mesi, fungendo da guida per l’attuale struttura rialzista. Tuttavia, nelle recenti sedute il prezzo è sceso al di sotto di questa linea, un segnale che potrebbe suggerire una perdita di momentum positivo. Se il prezzo dovesse rimanere al di sotto di questa trendline per un periodo prolungato, aumenterebbero le probabilità di un prolungamento del ribasso.
Analizzando ulteriormente il contesto tecnico, l’RSI (Relative Strength Index) a 14 periodi si trova attualmente intorno a 41,8, il che indica una condizione di neutralità. Questo valore non segnala una situazione di ipercomprato o ipervenduto, suggerendo che il titolo potrebbe ancora muoversi in entrambe le direzioni senza una spinta chiara da parte del mercato. Tuttavia, l’RSI in discesa segnala una diminuzione della forza relativa e, se dovesse avvicinarsi a livelli di ipervenduto (sotto 30), potrebbe indicare che il titolo è pronto per un rimbalzo tecnico. Di converso, un ritorno dell’RSI sopra 50 darebbe un segnale di rafforzamento del trend rialzista.
I volumi di scambio, pur non essendo particolarmente elevati in questa fase, mostrano segni di ripresa, il che potrebbe suggerire un interesse crescente da parte degli investitori, specialmente se il titolo dovesse superare alcune resistenze importanti per invertire la rotta e mostrare un segnale di forza. Le prime resistenze significative si trovano a 4,445 euro e, successivamente, a 4,536 euro. Quest’ultima, in particolare, rappresenta un livello critico poiché coincide con una precedente area di congestione che ha già respinto il prezzo al ribasso più volte nel corso dell’anno. Il superamento di questo livello, specialmente se accompagnato da un aumento dei volumi di scambio, potrebbe innescare un nuovo impulso rialzista e portare il titolo verso obiettivi più ambiziosi come 4,633 e 4,738 euro.
Al ribasso, invece, il primo supporto statico si trova a 4,348 euro, una soglia che ha retto nelle precedenti fasi di ribasso e che ora rappresenta un punto critico per il titolo. Al di sotto di questo livello, potremmo assistere a una nuova ondata di vendite che potrebbe trascinare il prezzo fino al prossimo supporto, posizionato a 4,235 euro, e più in basso verso i 4,122 euro, area di minimo raggiunta a fine giugno.
Ultimo prezzo: 4,4 euro.
Supporti: 4,348; 4,235 e 4,122 euro.
Resistenze: 4,445; 4,536; 4,633 e 4,738 euro.