Saras: prosegue il rimbalzo post trimestrale
Saras dopo aver segnato nuovi massimi da due anni (il 31 ottobre a 2,394 euro) ha avviato una correzione che ha accelerato ulteriormente dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. Tale correzione tecnica segue una necessaria fase di realizzi, in quanto il titolo viene da una forte performance da inizio anno (+30% vs +18% del FTSE Mib)
Analisi grafica: Saras prosegue il rimbalzo dopo che i prezzi, successivamente al test di ieri della media mobile esponenziale 60 periodi (in blu nel grafico), avevano infranto, il 6 novembre, il supporto statico collocato in area 2,28 euro (in nero). Infatti il titolo, dopo lo scivolone post semestrale a luglio, aveva iniziato un veloce recupero lungo la trend line (in verde) tracciata unendo i minimi del 3 agosto a 1,805 euro, con quelli del 16 agosto. Trend line che aveva poi trovato conferma recentemente il 19 ottobre a 2,15 euro e il 26 ottobre a 2,18 euro.
Saras infatti proprio seguendo questo movimento rialzista era riuscita a rompere l’importante resistenza statica collocata a 2,28 euro e che più volte aveva respinto i prezzi nell’ultimo anno (19 maggio, metà giugno, 21 luglio, 27 agosto e 9 ottobre). Detto movimento si è sostanziato in una falsa rottura, tecnicamente nota come bull trap.
La seduta odierna ha visto i prezzi tentare un veloce attacco alla resistenza dinamica (verde) con esito negativo. Dall’analisi dei volumi di negoziazione, sia per quanto riguarda la seduta odierna che quella precedente, i bassi volumi fanno propendere per un pull back. Se questa ipotesi fosse confermata i primi target di prezzo sarebbero collocati a 2,176 euro dove transita la media mobile a 60 periodi oltre che un supporto statico, successivamente 2,118 euro, in prossimità della trend rialzista di medio periodo (in rosso) e infine area 2 euro dove passa la media mobile 200 periodi e un livello di Fibonacci (38,2%). Al rialzo invece una eventuale rottura della resistenza a 2,28 euro potrebbe portare ad un veloce test dei massimi su citati in area 2,37 euro e poi dei massimi 2015 a 2,45 euro e 2,54 euro.
Analisi volumetrica: Importanti i volumi che hanno accompagnato il ribasso post trimestrale (circa 9,5 mln pezzi), mentre il rimbalzo registra volumi sostanzialmente in linea con la media 12 mesi (4,5 milioni di pezzi vs circa 4,2 mln). Sarà importante monitorare se l’eventuale rottura della resistenza generi volumi e volatilità a conferma del movimento.
Analisi Algoritmica: Evidente la divergenza su Rsi e MACD rispetto ai massimi crescenti sul prezzo di settembre e inizio ottobre. Ora l’oscillatore ha appena superato al rialzo la linea di equilibrio (tratteggiata in blu) e questo indica una ripresa di forza nel movimento. Il MACD rimane orientato al ribasso.
Conclusione: L’attuale area di contrattazioni non presenta particolare rilevanza operativa. Per cui sarà necessario aspettare una rottura delle resistenze grafiche a 2,28 euro per possibili spunti rialzisti. Viceversa, un eventuale test della trendline di medio periodo tracciata con i low del 9 febbraio e 3 agosto scorso potrebbe fornire un primo indizio per ulteriori ribassi.