Saipem, il rimbalzo degli ultimi giorni appare il classico pull back

L’intonazione positiva del Ftse Mib della mattinata contribuisce a sostenere le quotazioni di Saipem, con l’azione che dai minimi di periodo dello scorso 15 ottobre a 14,67 euro ha così portato sopra i 4 punti percentuali l’ampiezza del rimbalzo. La ripartenza dai minimi appena menzionati appare tuttavia più di matrice tecnica che strutturale. Il titolo sembra infatti stia portando a termine il tipico pull back che si verifica dopo un’importante violazione, sia essa al rialzo o al ribasso. La fattispecie di Saipem è la seconda. Il 12 ottobre scorso, le quotazioni del titolo della società hanno infatti generato diversi segnali ribassisti capaci di sancire l’inversione del trend rialzista in atto dai minimi dello scorso 4 giugno a 29,39euro. In quell’occasione i valori del titolo ruppero al ribasso i supporti dinamici espressi dalla trendline ascendente tracciata con i minimi crescenti del 4 e del 26 giugno e transitante a 36,86 euro. Ora detta linea di tendenza, data la sua inclinazione rialzista, passa in area 37,45 euro. Sempre lo scorso 12 ottobre, il titolo ruppe al ribasso i supporti statici prossimi ai 36,80 euro e archiviò la seduta di contrattazione chiudendo sotto i 36,45 euro, soglia che a cavallo tra il 3 e il 26 luglio ostacolò significativamente le velleità rialziste di Saipem. In direzione short vanno anche le medie mobili, incrociate dall’alto verso il basso sul daily chart sia nel breve che nel medio e lungo termine proprio il 12 ottobre. Partendo da questi presupposti, pur evidenziando come il pull back potrebbe spingersi in profondità fino al completamento del test di cambio di stato dei vecchi supporti dinamici, ora diventati resistenze, espressi dalla trendline ascendente di lungo, chi volesse studiare l’implementazione di una strategia short su Saipem potrebbe valutare di posizionarsi in vendita a 36,25 euro. Con stop che scatterebbe in caso di un ritorno delle quotazioni sopra i 37,85 euro, il primo target si avrebbe a 34,55 euro mentre il secondo a 33,35 euro.
Riccardo Designori