Analisi operative Pirelli, la gomma del long è bucata

Pirelli, la gomma del long è bucata

3 Agosto 2011 12:30

Prova a rimbalzare in scia all’analogo comportamento del Ftse Mib Pirelli: le azioni del gruppo della Bicocca hanno patito un violento sell off in queste prime sedute di agosto, passando dal top intraday a 7,37 euro dell’1 agosto al low odierno a 6,455 euro. Proprio la prima seduta del nuovo mese ha generato un segnale di vendita di medio/lungo termine, elemento tecnico in grado di condizionare il trend borsistico della società per mesi. Nella fattispecie i titoli sono scivolati sotto la trendline ascendente di breve periodo tracciata con i minimi crescenti del 13 giugno e del 12 luglio: la linea di tendenza rappresentava la neckline del doppio massimo disegnato dal 28 giugno in poi. L’indicazione assume particolare rilievo poiché si inserisce in un contesto che già da alcuni mesi, nonostante alcuni mini rally anche di carattere prettamente giornaliero, vedeva Pirelli in fase di rallentamento. Il primo campanello d’allarme si era generato con la violazione della trendline ascendente di lungo periodo disegnata con i low  dell’8 luglio 2009 e del 25 maggio 2010 avvenuta lo scorso 21 gennaio: tutti i massimi seguenti hanno rappresentato al più il pull back tecnico della trend così come dimostrano la serie di top inanellati tra fine aprile e inizio maggio. In occasione della correzione terminata con i minimi del 23 maggio, seduta nella quale il titolo trovò un valido sostegno nei supporti statici presenti in area 6,50 euro, anche la trendline ascendente di medio cedette e da allora, nonostante le azioni siano arrivate a scambiare valori che non vedevano dal primo semestre 2007, non è più stata oltrepassata. Tutti gli elementi menzionati nel corso dell’analisi permettono quindi di prendere una posizione short su Pirelli nel medio/lungo periodo. In questo caso è possibile sfruttare i rimbalzi per posizionarsi in vendita a 6,95 euro. Con stop che scatterebbe con chiusure sopra i 7,50 euro, il primo target è individuato a 6,55 euro e il secondo a 6 euro. Trattandosi di una strategia di più ampio respiro si fissa anche un ulteriore obiettivo di uscita, in questo caso a 5,53 euro.


Riccardo Designori