Parmalat, un long coraggioso ma dall’interessante rapporto rischio/rendimento

Parmalat avanza di quasi un punto percentuale al termine della mattinata di contrattazione. Il titolo del gruppo di Collecchio si segnala tra quelli più resistenti alle pressioni dei venditori. Già la scorsa ottava, pur avendo terminato tutte le sedute con il segno meno, le azioni della società emiliana sono state meno colpite dalle vendite. Da ormai diverse settimane il titolo scambia all’interno di un ampio trading range, delimitato superiormente dalle resistenze statiche poste a 1,768 euro e inferiormente dai supporti statici di area 1,705 euro. Da evidenziare tuttavia come proprio in prossimità di detta soglia vi sia un altro livello di supporto statico particolarmente significativo: il riferimento è al sostegno offerto dai minimi del febbraio e marzo 2012 a 1,655/1,656 euro. Oltre a questo elemento, va ricordato come da metà agosto 2011 in poi l’area compresa tra 1,65 e 1,70 euro ha sempre caratterizzato il comportamento tecnico di Parmalat, dapprima come soglia resistenziale e successivamente, dopo l’accelerazione rialzista del 14 febbraio scorso, come supporto. Se a questo si aggiunge che proprio a 1,69 euro vi è il transito sul daily chart della media mobile a 100 periodi, ecco che una strategia long contrarian rispetto alla generale intonazione di Piazza Affari potrebbe rivelarsi interessante in un’ottica di rischio/rendimento. Eventuali ingressi in acquisto a 1,695 euro avrebbero infatti stop in caso di chiusure di seduta sotto 1,64 euro mentre avrebbero come primo target intermedio 1,765 euro e finale 1,845 euro.
Riccardo Designori