Parmalat, apertura in salto verso i top di maggio 2008
Si issa in cima al Ftse Mib Parmalat che trae beneficio indiretto da quanto emerso dalle pagine del Corriere della Sera. Il giornale di Via Solferino ha infatti riportato che un gruppo di fondi, in possesso di una quota di circa il 17% del capitale di Collecchio, starebbe affilando le armi in vista dell’assemblea chiamata a rinnovare il Cda in aprile. Al centro della contesa, con l’attuale Ad Enrico Bondi che non verrebbe in quest’ottica confermato, la politica di remunerazione e di crescita intrapresa negli ultimi esercizi dall’ormai ex commissario della vecchia Parmalat. I grandi investitori istituzionali da anni chiedono al manager di aumentare i dividendi e di spingere sull’acceleratore sul fronte della crescita esterna tramite acquisizioni. Gli analisti di alcune banche d’affari italiani evidenziano come il prossimo Cda sia l’unico catalizzatore per il titolo nel breve termine. Di quest’ottica Mediobanca, neutral confermato e target price a 2,24 euro. Intermonte è invece più ottimista con un speculative buy confermato e un prezzo obiettivo alzato a 2,55 dai precedenti 2,5 euro grazie ad un leggero rialzo delle stime. Le ripercussioni di questi rumors hanno avuto inevitabili risvolti pratici anche sotto l’aspetto tecnico. Il titolo ha infatti superato di slancio le resistenze statiche rappresentate dal top del 20 gennaio a 2,165 euro. Tale valore aveva a sua volta visto la sua forza propulsiva ostacolata da un vecchio massimo lasciato in eredità dalla seduta del 13 aprile a 2,16 euro. L’aver violato al rialzo il livello rappresenta dunque la conferma della forza del trend rialzista in atto, aprendo di fatto la possibilità di allunghi verso valori scambiati per l’ultima volta ad inizio maggio 2008. Già da fine dicembre, ed in particolar modo dal 22 dicembre, si erano avuti i primi concreti segnali long con la chiusura sopra le coriacee resistenze di area 2 euro che da maggio in poi aveva contribuito ad ostacolare le velleità rialziste del titolo. A questo punto, considerando anche che il titolo si mantiene sopra la trendline ascendente di breve tracciata con i minimi crescenti del l’11 e 25 gennaio, è possibile implementare una strategia long. Un ingresso più ragionato in caso di ritracciamento del movimento odierno nei prossimi giorni lo si avrebbe a 2,165 euro mentre per chi volesse essere più aggressivo è possibile individuare 2,20 euro come prezzo di acquisto. In entrambi i casi lo stop si avrebbe al cedimento di 2,11 euro. Il primo target iniziale dell’operatività è posizionato in prossimità dei top del 2 maggio 2008 a 2,24 euro, tuttavia il target più sostanzioso e credibile sembra rappresentato dal ritorno a 2,50, prezzo più volte testato in occasione dei massimi messi a segno a cavallo di marzo/aprile 2008.
Riccardo Designori