Nasdaq 100, dopo il rimbalzo di ieri ha le carte in regola per lo short?
Dopo la batosta di lunedì, il Nasdaq 100 ha colto l’assist fornito in serata ieri dalla Fed per compiere un deciso rimbalzo di tipo tecnico. Non appare infatti un’inversione di tendenza rialzista, specie in considerazione del fatto che le indicazioni generate tra venerdì e lunedì vanno tutte nella direzione dello short di medio termine. Dopo una lunga fase di congestione che ha caratterizzato le quotazioni dell’indice da inizio dicembre in poi nel range compreso tra i 2.200 punti e i 2.440 punti, la chiusura di lunedì sotto gli strategici supporti statici presenti in area 2.188 punti ha infatti permesso il completamento di un testa e spalle. La figura menzionata rientra in quelle classificate di inversione rispetto al trend rialzista e questo spiega le chiare implicazioni di vendita nel medio periodo. Il rimbalzo di ieri è considerato tecnico anche alla luce di un’altra constatazione grafica: il transito a 2.045 punti della trendline ascendente di medio periodo ottenuta con i minimi crescenti dell’1 luglio e del 27 agosto 2010 è stato il fattore chiave per arginare la caduta delle quotazioni e innescare la classica onda di pull back verso le nuove e coriacee resistenze statiche ora presenti a 2.188 punti. La debolezza di fondo tuttavia non è svanita, è solo stata posticipata. Partendo da questi presupposti è quindi lecito posizionarsi in vendita a 2.195 punti. Con stop che scatterebbe in caso di un ritorno sopra i 2.290 punti, il primo target è posto in prossimità della soglia psicologica dei 2.000 punti a 2.060 punti mentre il secondo è a 1.920 punti. Il testa e spalle menzionato in precedenza nell’analisi proietterebbe il paniere a 1.947 punti.
Riccardo Designori