Luxottica, il titolo sembra avere una visione long offuscata
Timido segno più per Luxottica dopo le prime due ore di contrattazione della nuova ottava di Borsa. Il titolo del gruppo di Agordo scambia così in linea con l’andamento medio del Ftse Mib. Il mantenimento dei valori di mercato in prossimità di quelli di chiusura di venerdì sembrano tuttavia nascondere delle insidie per le prospettive di Borsa di Luxottica. L’attuale massimo di seduta fatto segnare a 33,43 euro ha infatti rappresentato il secondo e consecutivo test del cambio di stato dell’importante violazione completata lo scorso 7 febbraio. Il riferimento specifico è alla rottura dei supporti dinamici di medio periodo espressi dalla trendline ascendente tracciata con i minimi del 24 ottobre e del 27 dicembre. La linea di tendenza in questione è stata pullbackata una prima volta, come si ricordava in precedenza, con i massimi di giornata dell’8 febbraio a 33,34 euro. Nonostante il titolo abbia di recente aggiornato i propri massimi storici, registrati a 35,10 euro il 30 gennaio scorso, il quadro tecnico appare offuscato in un’ottica rialzista. E non solo per la già citata violazione della trendline rialzista di medio termine. Oltre alla candela doji dello scorso 30 gennaio, pattern che tipicamente segnala indecisione da parte dei compratori e una crescente pressione da parte dei venditori, in questa direzione si inserisce l’engulfing bearish formato dalle candele del 2 e del 4 febbraio. A questo si deve infine aggiungere l’incrocio negativo sul daily chart dall’alto verso il basso dei vecchi supporti dinamici espressi dalla media mobile di breve. Ora detta media, transitante sul grafico giornaliero a 33,4125 euro, ha cambiato stato e è diventato un livello resistenziale, come dimostra il comportamento del titolo nel corso delle ultime tre sedute ogni qual volta i corsi di Borsa si sono avvicinati a detta soglia resistenziale. Partendo dall’insieme di questi presupposti, chi volesse valutare l’implementazione di una strategia di matrice ribassista potrebbe considerare di posizionarsi in vendita a 33,40 euro. Con stop che scatterebbe in caso di un ritorno delle quotazioni, da confermarsi in chiusura di seduta, oltre i 34,41 euro, il primo target si avrebbe dapprima a 31,70 euro e successivamente a 30,15 euro.
Riccardo Designori