Lottomatica, verso una nuova puntata al ribasso?
Il brusco calo di ieri di Lottomatica causato dalla diffusione dei dati preliminari 2010 potrebbe avere ripercussioni sulle quotazioni del titolo anche per la seduta odierna. Da un punto di vista fondamentale il management della società guidata dal presidente Lorenzo Pellicioli allo scorso 31 dicembre aveva visto aumentare i ricavi del 6,3% a 2,3 miliardi di euro dai 2,2 di 12 mesi prima. Andamento positivo anche per l’ Ebitda pari a circa 812 milioni di euro, con un incremento del 3,6% rispetto al 2009. Tuttavia il risultato netto è vicino al pareggio dai 68 milioni di utile dello scorso esercizio: anche questo elemento deve aver spinto il Cda a non distribuire il dividendo cash ma piuttosto remunerare gli azionisti con 2 nuove azioni ogni 100 possedute. A pesare sui conti di Lottomatica da un lato le svalutazioni del goodwill di GTech G2 per circa 51 milioni e dall’altro gli oneri legati al rifinanziamento del debito per altri 56 milioni di euro. Senza dimenticare lo scotto pagato sul mercato dei cambi, costato altri 41milioni. Gli investitori non hanno apprezzato i dati, iniziando a vendere le azioni così come avvenuto in occasione della passata trimestrale. I titoli del gruppo peraltro arrivavano da un periodo felice in termini di quotazioni borsistiche, con le azioni passate velocemente dai minimi intraday dello scorso 11 gennaio a 8,805 euro ai top del 28 gennaio a 11,15 euro. Le sedute dal 25 gennaio in poi, escludendo la spike menzionata del 28 gennaio, hanno peraltro visto le quotazioni entrare in una fase di lateralità favorita da una serie di elementi resistenziali. Tra questi da segnalare il transito della media mobile a 200 periodi sul grafico daily e il top a 10,84 euro del 22 novembre. All’interno di questo contesto, che ha visto sul chart settimanale il titolo testare ripetutamente nelle ultime 3 ottave la trendline ribassista di medio periodo tracciata con i massimi decrescenti delle settimane del 16 aprile e 29 ottobre, si inserisce anche l’engulfing bearish lasciato in eredità dalla seduta di ieri. Considerando l’aumento in atto sui supporti statici di breve a 10,44 euro, l’implementazione di una strategia ribassista con la vendita di 10,60 euro potrebbe risultare vincente. In tal caso lo stop è posizionato a 11,05, sopra i top di periodo e sopra il transito della media mobile a 200 sedute, mentre i target sono dapprima a 10,04 euro e successivamente a 9,60 euro.
Riccardo Designori