Leonardo: pressioni ribassiste ancora in atto. Downtrend in fase di esaurimento?
Non è mai facile fare delle analisi tecniche su singoli titoli in fasi concitate come queste sul mercato italiano. Quest’oggi abbiamo deciso di dedicare a Leonardo un’analisi operativa poiché il quadro tecnico sembra cominciare a dare dei segnali di rallentamento del downtrend (ancora in atto). Dopo un calo di quasi il 50% tra fine settembre 2017 e il minimo di febbraio 2018, il titolo della multinazionale italiana dell’aerospazio e difesa sembra infatti registrare un primo allentamento delle pressioni ribassiste.
La prima cosa che emerge nel visualizzare il quadro grafico di Leonardo è la graduale riduzione della volatilità e dei volumi dell’ultima fase ribassista (ancora in corso) rispetto a quelle della fine di gennaio 2018 e metà novembre 2017. Infatti i prezzi dopo aver testato per bene due volte nel giro di 1 mese la resistenza statica importante dei 10 euro, hanno avviato una nuova fase discendente. Movimento ben evidenziato dal pattern candlestick di inversione qual è il bearish engulfing formatosi tra il 9 e il 10 di maggio (anche se non proprio da manuale, essendo i volumi della seconda candela più bassi di quelli della prima rialzista). Inoltre anche RSI evidenziava che quel secondo massimo era più debole in termini di pressioni rialziste del precedente. Infatti su RSI l’algoritmo (vedi linea tratteggiata su RSI in blu), dopo aver infranto la trend line rialzista e aver fatto pull back, era ripartito al ribasso scendendo sotto il 50. Il titolo sembra ancora orientato al ribasso nel breve e medio periodo. In particolare la rottura di 8,694 euro ha aperto le porte verso gli 8,396 euro, primo target di breve e dove risiede un supporto molto importante.
Nel complesso dunque 8,396 euro potrebbe essere un primo livello di rimbalzo anche se la situazione politica italiana ne rende rischioso l’ingresso. Leonardo in particolare presenta un beta di 1,2, il che implica una maggiore rischiosità del titolo sull’indice. Molto probabile dunque il ritorno verso 8 euro, livello toccato il 24 giugno, dove i prezzi incontrerebbero anche la ex trend line ribassista, portando a termine così il pull back. A farci pensare ciò anche RSI che ha bucato la trend line rialzista ed ha già fatto il pull back riportandosi nei pressi dell’ipervenduto. Livello su cui però RSI ancora non si è addentrato. Forse in questa situazione di mercato così delicata, il miglior segnale rialzista lo avremmo dopo che RSI, entrato in ipervenduto, tornasse al di sopra del 30, evidenziando così una tripla divergenza.
Un affondo di RSI al di sotto dei minimi dell’oscillatore segnati a metà febbraio invece evidenzierebbe la prosecuzione al ribasso del titolo. In particolare vi è un livello di prezzo al di sotto del quale probabilmente le pressioni ribassiste tornerebbero a farsi sentire con forza e che cambierebbe nuovamente in peggio il quadro tecnico di Leonardo. Tale livello si trova poco al di sotto degli 8 euro ed è quello in area 7,72 euro, dove passa il ritracciamento di Fibonacci del 61,8% di tutto il movimento rialzista avviato a fine del 2011. Sotto tale livello il quadro grafico del titolo sarebbe molto probabilmente compromesso.
Il grafico settimanale sembra confermare quanto detto sopra. Abbiamo evidenziato i livelli di Fibonacci, con 7,72 euro come 61,8% di Fibonacci, livello che se rotto complicherebbe ulteriormente il quadro grafico. Si vede che i prezzi viaggiano verso la ex trend line ribassista (tratteggiata in blu), dunque in fase di pull back che potrebbe avvenire sugli 8 euro o poco al di sotto (7,72 euro). SI vedono i volumi in decremento rispetto a quelli esibiti da inizio anno e RSI mostra una bella tripla divergenza in via di formazione, ma che necessita di conferma. Ancora una volta, la rottura del 61,8% di Fibonacci e della trend line rialzista su RSI settimanale darebbero un segnale di prosecuzione del downtrend.