Leonardo: bruciati tutti i guadagni YTD, si complica il quadro tecnico
Oggi il titolo della multinazionale italiana dell’aerospazio e difesa, a seguito della pubblicazione dei risultati trimestrali avvenuta ieri a mercato chiuso, ha registrato una delle peggiori sedute degli ultimi anni, bruciando in un sol colpo i guadagni realizzati da inizio anno. Performance legata principalmente alle difficoltà registrate dalla divisione elicotteri nel terzo trimestre che hanno costretto la società a rivedere la guidance sull’anno al ribasso in termini di ricavi, Ebita e ordini
Analisi grafica: Leonardo dopo la pubblicazione dei risultati dei primi 9 mesi 2017 ha lasciato in Borsa circa il 20% rompendo con un breakaway gap il supporto statico fondamentale in area 14 euro (in nero). Livello che rappresenta anche la neck line del doppio massimo delineatosi a partire da aprile 2017. Periodo in cui i prezzi hanno oscillato in un trading range collocato tra il su citato supporto e la resistenza statica in area 16 euro (in nero). Massimi che il titolo non vedeva dall’ottobre del 2008.
Si complica dunque la situazione per il titolo del gruppo italiano che già i primi di agosto aveva rotto la trend line rialzista di medio termine (tratteggiata in verde) tracciata collegando i minimi del 24 giugno con quelli del 22 febbraio. Movimento di prezzo che, dopo aver rimbalzato sui 14 euro ha realizzato un pull back da manuale a 16 euro incrociando proprio la stessa trend line, divenuta quindi resistenza dinamica. Da qui i corsi hanno avviato una veloce correzione infrangendo prima tutte le medie mobili esponenziali (25, 60 e 200), per poi ieri frantumare come detto l’importante supporto a 14 euro.
I prezzi ora viaggiano anche al di sotto del supporto statico a 11,5 euro, che rappresenta la prima resistenza statica. Vedremo se i prezzi avranno la forza per recuperare quanto perduto, anche se l’orientamento del titolo appare ribassista. Successivamente le prime resistenze che potrebbero ostacolare il movimento del titolo si collocano a 12 euro e 12,5 euro. Al ribasso invece i primi supporti statici si trovano a 11 euro, 10,6 euro e 10,33 euro.
Analisi volumetrica: i volumi generati dalla rottura sono stati consistenti e superiori ai 17 milioni di pezzi scambiati, contro una media 12 mesi di 2,2 milioni di pezzi. Anche l’On Balance Volume (OBV) ha accelerato al ribasso superando la linea di equilibrio, confermando l’importanza del movimento ribassista.
Analisi Algoritmica: Gli oscillatori e indicatori per il momento sono orientati al ribasso. RSI è entrato in forza nell’area di ipervenduto. Si segnala che l’algoritmo già il 1° novembre aveva dato un segnale ribassista con il pull back sul livello intermedio a 50 che rappresenta spesso un punto di svolta importante. Il MACD, che è fortemente orientato al ribasso, ci mostra anche il forte incremento di volatilità e direzionalità delle ultime sedute.
Analisi weekly: L’analisi del grafico su candele settimanali oltre a confermare quanto su detto, mostra la rottura della trend line di lunghissimo periodo tracciata congiungendo i minimi del luglio 2012 con quelli del giugno 2017. Inoltre le divergenze su RSI e MACD rispetto ai due massimi fatti segnare dal titolo a 16 euro (prima a maggio e poi a settembre di quest’anno) evidenziavano già la debolezza sul top di mercato degli ultimi mesi. Infine sempre RSI, con il movimento di questa settimana, ha infranto la trend line rialzista tracciata sull’oscillatore a partire dal febbraio 2016.
Conclusione: La fase di debolezza del titolo cominciata sui massimi di quest’anno e confermata dalla rottura delle importanti trend line rialziste di medio e lungo periodo, oltre che di alcuni supporti statici su citati rendono il quadro di Leonardo critico. Queste criticità sono state confermate anche dagli oscillatori su time frame settimanale.