Italcementi, le tensioni egiziane complicano il quadro grafico
Partenza in retromarcia per Italcementi che conferma dunque le difficoltà borsistica dell’ultima ottava: con oggi sono infatti sei le sedute consecutive dal ribasso. Il momento non particolarmente brillante trae origine da molteplici fattori, sia di carattere fondamentale che tecnico. Sotto il profilo fondamentale, gli investitori appaiono seriamente preoccupati dalle tensioni politiche provenienti dall’Egitto. Il Paese dei faraoni genera il 25% dell’Ebitda del gruppo della famiglia Pesenti, con un peso specifico previsto in crescita grazie all’aumento della capacità produttiva ( +17%) che si avrà nel 2011 dopo la vendita di nuove licenze dello scorso anno. Anche sul fronte Usa le notizie non sono state certamente ottimali, con la vendita di nuove case in dicembre risultato meglio delle attese con un progresso del 17,5% rispetto al mese precedente portandosi a quota 329mila da 280mila. Tuttavia escludendo alcune specifiche aree, come la California, i dati a livello annualizzato si mantengono lontani dal valore medio storico di 1,1 milioni di case. La debolezza strutturale della domanda è confermata anche dall’andamento del mercato dei mutui, in calo dell’8,7%. Detto degli elementi fondamentali non resta che osservare anche gli aspetti tecnici. Il titolo è stato rigettato dalla trendline ribassista di lungo corso, quella tracciata con i massimi decrescenti del 19 ottobre 2009 e dell’11 gennaio del 2010 dopo aver provato ad accelerare oltre le resistenze mobili testate in occasione della seduta dello scorso 21 gennaio. Nonostante elementi grafici favorevoli come le medie mobili di breve e lungo periodo incrociata in precedenza dal basso verso l’alto e le pressioni sulle resistenze statiche di area 6,855 euro, i quadro fondamentale ha fatto intraprendere una correzione grafica tale da compromettere nell’immediato le volontà rialziste del titolo. A sostegno di questa visione vi è la constatazione che le azioni hanno violato al ribasso in occasione della seduta di venerdì la trendline ascendente disegnata con i minimi crescenti del 30 novembre e dell’11 e 17 gennaio. Gli ultimi supporti grafici sono rappresentati dal low del 10 gennaio a 5,835 euro: sotto tale livello scatterebbero inevitabili stop anche di coloro che avevano intrapreso una strategia rialzista di medio termine dal grafico settimanale. Considerando il cospicuo numero di sedute al ribasso che stanno caratterizzando l’andamento borsistico di Italcementi e la vicinanza con 5,835 euro, la strategia short proposta prevede innanzitutto l’ingresso in caso di rimbalzo nel corso delle prossime sedute. Nella fattispecie la vendita allo scoperto di 6,25 euro prevede lo stop in caso di ritorno oltre i 6,55 euro mentre individua come primo obiettivo i supporti statici di 5,54 euro anche se a quel punto non sarebbero da escludere estensioni ribassiste fino all’altezza della soglia psicologica dei 5 euro, secondo target fissato.
Riccardo Designori