Intesa Sanpaolo: il supporto a 2,75 euro ha tenuto
Intesa Sanpaolo. E’ una fase critica per le banche italiane, alle prese con diversi temi di natura regolamentare e contabile. Le ricadute sulle quotazioni non hanno tardato a farsi sentire, tanto che molti istituti hanno visto il valore delle proprie azioni perdere gran parte dei guadagni messi in cascina nel corso del 2017.
Intesa Sanpaolo è l’istituto italiano considerato a maggior solidità patrimoniale e con rilevanza sistemica seconda solo a quella di UniCredit. Dal punto di vista tecnico il titolo presenta un quadro ancora solido ma in lenta fase di deterioramento.
Nella prima parte di dicembre Intesa ha confermato le evidenze emerse nel mese precedente; in meno di una settimana il titolo ha dapprima completato il pullback sulla linea di tendenza che unisce i low del 27 giugno e 8 settembre 2017 (rotta al ribasso nella prima settimana di novembre), per poi appoggiarsi sui supporti statici a 2,75 euro.
Analisi settimanale. Dopo la chiara tendenza rialzista che ha interessato Intesa fino ad inizio ottobre, il prezzo sembra entrato in una fase di distribuzione, compresso in alto dalle resistenze di area 3 euro e in basso dai supporti statici a 2,75 euro. Questo lento movimento laterale ha invalidato la trendline rialzista di lungo periodo, espressa sul settimanale con i minimi della prima settimana di luglio 2016 e l’ultima di febbraio scorso.
Conclusioni. Questa mattina l’azione è partita bene, rivitalizzata dalla sponda offerta dal sostegno dinamico offerto dalla media mobile a 200 periodi, transitante venerdì in corrispondenza con il sostegno statico a 2,75 euro. Per l’operatività di questa settimana sul titolo tanto dipenderà dal sentiment di mercato generale sull’Italia, con il rischio politico che non accenna a diminuire. Nella tabella in pagina abbiamo illustrato quali sono i livelli chiave da monitorare, supporti e resistenze, che potrebbero alterare lo scenario grafico di medio e lungo termine.