Intel non riesce a riprendersi dallo strappo di inizio agosto. Titolo sui minimi da settembre 2010
Il grafico relativo al titolo Intel evidenzia una situazione tecnica complessa, con un trend ribassista in corso da diverso tempo. La configurazione mostra chiaramente una sequenza di massimi e minimi decrescenti, confermando la debolezza del titolo nel medio periodo. In particolare, un ulteriore strappo al ribasso è arrivato a inizio agosto con l’ampio gap down che si è formato in apertura della seconda seduta del mese scorso. Le quotazioni del colosso tecnologico sono scese del 25% in un solo giorno e da inizio anno del 60%. I prezzi poi hanno provato a evidenziare una reazione, ma si è fermata molto presto sulle resistenze in area 22 dollari. Anzi, il 10 settembre Intel ha toccato un minimo a 18,5 dollari, livello di prezzo che non si vedeva da settembre 2010.
A pesare sul sentiment di mercato i deboli risultati trimestrali e le deludenti prospettive per il futuro. L’azienda non solo ha deluso le aspettative sui ricavi, ma ha anche previsto una perdita, a sorpresa, per il prossimo trimestre. Questa scarsa performance finanziaria è stata causata dal rallentamento della crescita in settori chiave come il business dei data center e dal declino del mercato dei personal computer.
Tornando all’analisi, la media mobile a 200 periodi (in arancione) si colloca ben al di sopra del prezzo attuale, suggerendo che il titolo si trovi ancora in una fase di debolezza persistente. Anche la media mobile a 50 periodi (in giallo) sta seguendo un movimento laterale e si trova sopra il prezzo corrente, segnale di una possibile fase di congestione.
L’analisi dei volumi mostra un quadro di scambi piuttosto deboli nelle ultime sessioni, un’indicazione di potenziale indecisione o consolidamento. Tuttavia, un aumento dei volumi in concomitanza con un movimento al rialzo del prezzo potrebbe fornire conferme di una ripresa del trend. Al contrario, un incremento dei volumi di vendita in caso di rottura del supporto potrebbe segnalare un’accelerazione del ribasso.
L’indicatore RSI (Relative Strength Index) a 14 periodi si posiziona intorno a 38,8, un valore che, pur essendo in zona neutra, si avvicina alla soglia di ipervenduto. Questo suggerisce che il titolo potrebbe essere prossimo a una possibile inversione, anche se attualmente non ci sono segnali definitivi di una ripresa.
In tale scenario, il supporto principale si trova a quota 19 dollari, un livello che è stato recentemente testato. Se questo supporto dovesse cedere, il titolo potrebbe scendere ulteriormente, puntando verso livelli inferiori, potenzialmente intorno ai 15 dollari. D’altro canto, la prima resistenza si colloca a 22 dollari che, se superata con forza, potrebbe innescare un movimento rialzista, con il prezzo che potrebbe puntare verso 25,4 dollari, in corrispondenza della media mobile a 50 periodi. Ulteriori obiettivi rialzisti potrebbero essere individuati a 28,9 dollari e successivamente a 30 dollari, nel caso di una ripresa più sostenuta.
Ultimo prezzo: 19,36 dollari.
Supporti: 19; 17 e 15 dollari.
Resistenze: 25; 29; 30 dollari.
In conclusione, il titolo Intel si trova in una fase critica, caratterizzata da segnali contrastanti. Mentre il supporto a 19 dollari rappresenta un livello fondamentale da monitorare per evitare ulteriori ribassi, una rottura al rialzo della resistenza a 22 dollari potrebbe fornire un segnale positivo per una possibile inversione.