Impregilo, rotti i supporti dinamici imbocca il viale del ribasso
Intonazione negativa fin dalle prime fasi di contrattazione quest’oggi per Impregilo, con il titolo che paga l’insoddisfazione degli analisti per i risultati del primo semestre. In attesa della conference call del management in programma per le ore 11, l’azione ha visto il proprio quadro grafico mettere a segno un segnale di vendita con l’apertura delle contrattazioni sotto i supporti dinamici forniti dalla trendline ascendente tracciata con i minimi crescenti del 3 e del 16 agosto. Se un ulteriore segnale short si registrerebbe in caso di flessioni sotto i supporti statici di breve a 2,932 euro, ossia il minimo del mese, non va dimenticato come l’impostazione tecnica del titolo nelle ultime settimane abbia già generato diversi spunti ribassisti. Il riferimento è al comportamento assunto dall’azione dopo la flessione maturata il 23 luglio. In quell’occasione il titolo ruppe i supporti dinamici espressi dalla trendline rialzista di medio termine ottenuta unendo i minimi del 21 maggio e del 9 luglio e contestualmente incrociò negativamente dall’alto verso il basso sul daily chart le medie mobili di breve/medio e lungo termine. A riprova della strategicità della violazione avvenuta il 23 luglio scorso vi è stato il successivo comportamento borsistico del titolo: i top del 6 agosto a 3,158 euro, così come quelli della seduta seguente, hanno rappresentato il tipico pull back della rottura. L’azione portato a termine il test del cambio di stato da manuale ha così ripreso nuovamente la via del ribasso. A questo punto l’azione appare destinata a proseguire la discesa verso gli strategici supporti statici di lungo periodo presenti in prossimità dei 2,72 euro. In tale area, oltre a registrare la presenza del sostegno offerto dalla serie di top segnati a cavallo tra il 25 e 27 gennaio e dal low del 21 maggio scorso, si ha il transito della trendline discendente tracciata con i massimi decrescenti del 18 aprile e del 7 maggio. Violata al rialzo il 22 maggio, già in occasione dei minimi del 24-25-26 luglio dimostrò la sua solidità arginando le pressioni ribassiste dei venditori e favorendo il recupero dei corsi culminato con il massimo del 6 agosto. Partendo da questi presupposti, chi volesse provare a sfruttare la debolezza dell’azione per implementare una strategia short potrebbe valutare di posizionare i propri ordini di vendita a 2,97 euro. Con stop che scatterebbe in caso di ritorno delle quotazioni oltre i 3,13 euro, il primo target si avrebbe a 2,75 euro mentre il secondo a 2,44 euro.
Riccardo Designori