Ftse Mib, quale prospettive dopo il deciso sprint di ieri?

Il corposo rialzo messo a segno ieri dal Ftse Mib ha certamente scombussolato i piani di quanti si attendevano a breve il cedimento dei supporti di area 20.000 punti, innescando di conseguenza una veloce correzione in prossimità dei minimi a 19.000 punti toccati a fine novembre. Se il rialzo ha portato a far scattare gli stop agli short con la violazione rialzista della trendline di breve costruita con i massimi decrescenti del 6 e 7 gennaio e a intraprendere una strategia rialzista sulla forza con la rottura dei massimi intraday di lunedì seguendo la regola aurea di “trend is your friend”, ora non resta che domandarsi cosa ci attende per le prossime sedute. Da un punto di vista tecnico infatti se si guardasse solamente alle resistenze di tipo statico non si avrebbe alcun dubbio: l’ultimo ostacolo rappresentato dai top a 21.025 punti è stato oltrepassato con decisione, aprendo difatti la strada ad un ritorno in prossimità dei top di fine ottobre/inizio novembre 2010 a 21.650 punti. Tuttavia non si possono trascurare le indicazioni di segno opposto che giungono dalle resistenze mobili rappresentate dalle trendline ascendenti di lungo e medio periodo violate al ribasso rispettivamente nel corso della correzione della seconda parte di novembre e a fine dicembre. Guardando tali indicazioni si nota infatti che il progresso di ieri ha spinto il paniere verso il classico pull back della trendline di lungo disegnata con i minimi crescenti del 25 maggio e del 31 agosto. La trendline di medio periodo è stata ottenuta invece unendo i low del 30 novembre e del 17 dicembre. Nel primo caso il ritracciamento in questione si avrebbe all’altezza di 21.210 punti, nel secondo a 21.297 punti. Considerando le incertezze legate al debito sovrano dei paesi del Vecchio Continente e il rallentamento macro che dovrebbe caratterizzare nel corso della prima parte del 2011 le economie più avanzate, al momento la strategia proposta propende ancora verso lo short. Ovviamente la consapevolezza che la candela lasciata in eredità dalla seduta di ieri ha una certa importanza fa sì che lo stop a questo tipo di operatività sia abbastanza stretto. Ecco dunque che la vendita allo scoperto dell’indice in prossimità di 21.250 punti ha come punto di stop 21.400 punti. I target sono invece collocati dapprima all’altezza dei primi supporti di una certa consistenza che il Ftse Mib incontrerebbe in caso di ritracciamento del movimento messo a segno ieri, ossia a 20.650 punti, e successivamente, applicando tuttavia una disciplinata tecnica di trailing stop, a 20.000 punti.
Riccardo Designori