Analisi operative Ftse Mib, analisi di breve e lungo periodo. Record storici per la versione Total Return

Ftse Mib, analisi di breve e lungo periodo. Record storici per la versione Total Return

13 Dicembre 2023 16:57

Il Ftse Mib, grazie a un rialzo del 28% da inizio anno, è riuscito a superare per la prima volta dal 2008 la barriera dei 30.000 punti, ma è però lontanissimo dal record del 2000 (50.000 punti). In particolare, la fase rialzista è partita dai minimi di ottobre di quest’anno con un guadagno di oltre il 12% ad oggi.

Il punto tecnico di breve periodo

Guardando il grafico sottostante degli ultimi sei mesi (con timeframe giornaliero) si nota che l’andamento dell’indice azionario delle blue chip italiane è impostato al rialzo nel breve periodo.

La fese di rimbalzo, avviata dopo il doppio minimo dello scorso ottobre in area 27.100 punti, ha riportato il Ftse Mib oltre sia la media mobile a 200 periodi (linea arancione) sia la media mobile a 50 giorni (linea gialla). A dare un altro segnale di forza del movimento ascendente è stato il break al rialzo della ex trendline ribassista (linea blu tratteggiata), costruita massimi di agosto e settembre 2023, avvenuto a metà del mese scorso.

Nella seconda parte di novembre è poi avvenuta una fase di congestione dei prezzi nel trading range tra 29.100 punti e 29.600 punti che ha è culminata proprio l’ultimo giorno del mese (29 novembre) con il breakout della parte superiore del canale laterale. Nel mese in corso il principale indice di Piazza Affari è poi riuscito a infrangere il 5 dicembre il muro dei 30.000 punti, raggiungendo ieri un massimo intraday a 30.571 punti (livelli che non si vedevano da giugno 2008).

La candela di oggi assomiglia a un “gravestone doji“, un pattern candlestick che si trova alla fine di un movimento al rialzo. Generalmente è una figura rara che può portare non solo ad un ritracciamento, ma, quando si verifica, è più probabile, che ci si possa trovare su dei massimi di un certo spessore. Tuttavia, occorre aspettare la chiusura di oggi per vedere la configurazione della candela che deve soddisfare tre requisiti:

  1. l’ombra superiore (upper shadow) deve essere molto lunga;
  2. apertura, minimo e chiusura sono identici;
  3. non necessita di una conferma, ma si consiglia di aspettare l’apertura della candela successiva a di sotto della chiusura di oggi.

In tal caso potrebbe avviarsi una fase di correzione con eventuale rottura del supporto di breve a 30.100 punti per poi puntare ai successivi target al ribasso a 29.600 e 29.100 punti. Al rialzo, invece, si dovrà almeno attendere il superamento dei precedenti massimi (30.571 punti) per poi mettere nel mirino la soglia dei 31.000 punti.

Dal punto di vista dell’analisi algoritmica, l’oscillatore RSI (a 14 periodi) si trova a pochi passi dall’ipercomprato (70 punti) sottolineando che le pressioni rialziste sono particolarmente forti in questa fase di mercato. Solitamente, l’ipercomprato significa che l’indice è salito rapidamente in poco tempo perché sono entrati molti investitori e, di conseguenza, potrebbe seguire una correzione del prezzo.

Ultimo prezzo: 30.384;

Supporti: 30.089, 29.597, 29.101;

Resistenze: 30.571, 31.000.

Il grafico di lungo periodo

Osservando il grafico di più ampio periodo (dal 1998 ad oggi con timeframe trimestrale), l’andamento del Ftse Mib è ribassista come dimostra la trendline discendente costruita sui massimi del 2000 e del 2007. Vediamo, inoltre, come l’indice italiano è quasi arrivato al test di questa linea di tendenza che, se infranta, potrebbe dare un segnale rialzista molto forte.

Oppure, la trendline appena citata potrebbe anche rappresentare una resistenza dinamica coriacea e quindi molto difficile da superare. In ogni caso, il Ftse Mib è inserito in una fase rialzista dai minimi del 2009, periodo in cui ha più che raddoppiando il proprio valore.

 

Il Ftse Mib Total Return

Occorre prima definire la differenza tra Ftse Mib “semplice” (quello che tutti conosciamo) e Ftse Mib Total Return.

La quasi totalità degli indici è calcolata sulla base del puro prezzo di mercato (price index). Questo sistema, tuttavia, distorce in parte la realtà, in quanto non viene considerata per intero la remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain). I dividendi, infatti, non vengono tenuti in conto ed il giorno dello stacco i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Ed un indice basato solo sui prezzi di borsa registra comunque un calo, tanto maggiore quanto più generoso è il dividendo. In tal modo appare come negativo un accadimento che invece è accolto con favore dagli investitori. Dato che Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (3-4% annuo in media), questo effetto alla lunga finisce per pesare sul Ftse Mib. Per ovviare a questa dinamica, prendiamo come esempio la versione Total Return del Ftse Mib calcolato tenendo conto anche dello stacco e del reinvestimento di dividendi ed altri cash flow provenienti dal possesso di tali titoli.

Come si può osservare dal grafico complessivo (dal 2011 con timeframe trimestrale), il Ftse Mib Total Return sta viaggiando in questo 2023 sui massimi storici, oltre 73.000 punti. Questo valore che corrisponde a più del doppio rispetto ai 30.000 punti del Ftse Mib “semplice”.