Analisi operative Fiat, un veloce ritracciamento gioca a favore di un nuovo long

Fiat, un veloce ritracciamento gioca a favore di un nuovo long

18 Ottobre 2012 10:02

E’ il segno meno a dominare le prime fasi di contrattazione del Ftse Mib. Non sfugge alla generale intonazione del listino milanese nemmeno Fiat, con il titolo che lascia sul terreno quasi un punto percentuale. Al momento la flessione non rappresenta un elemento capace di modificare le indicazioni rialziste emerse negli ultimi giorni. Il riferimento specifico è alla decisa ripartenza messa a segno dai minimi dello scorso 16 ottobre. In quell’occasione le quotazioni del titolo si spinsero in area 4,15 e trovarono un ottimo sostegno nel transito in prossimità di detto valore dei supporti dinamici espressi dalla trendline di lungo corso ottenuta con i minimi crescenti del 18 maggio e del 13 giugno. In molteplici occasioni negli ultimi mesi questa linea di tendenza ha sostenuto i corsi del titolo, guidandone di fatto la ripresa dei corsi intrapresa dai low a 3,252 euro.  Nell’intervallo compreso tra i 4,15 e i 4,20 euro vi è inoltre la presenza, come ha dimostrato il comportamento del titolo nelle ultime settimane, di una solida area supportiva di matrice statica. Da inizio aprile in poi, detta soglia ha sempre indirizzato tecnicamente le prospettive di Borsa del titolo. Dapprima e fino al 14 agosto come soglia resistenziale, successivamente di supporto. L’accelerazione di ieri ha inoltre consentito un ulteriore miglioramento tecnico per il titolo. La progressione ha infatti consentito alle quotazioni di incrociare positivamente dal basso verso l’alto le resistenze dinamiche rappresentate dalle medie mobili di breve/medio e lungo termine e quelle dinamiche espresse dalla trendline discendente di breve ottenuta con i top del 5 e 12 ottobre. Partendo da questi presupposti, ecco che la debolezza odierna potrebbe consentire di posizionarsi in acquisto a 4,30 euro. Con stop che scatterebbe in caso di chiusure di seduta sotto i 4,10 euro, il primo target si avrebbe dapprima a 4,50 euro e successivamente a 4,836 euro.


Riccardo Designori