Fiat, i rimbalzi possono essere utili per lo short
Dopo la corposa batosta patita negli ultimi due giorni e dopo un avvio in marcato territorio negativo, Fiat è stata tra le prime società del Ftse Mib a intraprendere la strada del rimbalzo. A favorire il movimento l’approdo in prossimità della soglia psicologica dei 5 euro, valore che ha un particolare significato tecnico avendo il livello ostacolato ripetutamente nell’ottobre 2009 la spinta rialzista intrapresa all’epoca dai minimi del marzo 2009. Fu proprio con l’accelerazione oltre i 5 euro, avvenuta il 12 ottobre 2010, che le quotazioni del Lingotto si mossero in direzione dei massimi a 8,18 euro registrati il 17 gennaio scorso. A far propendere il movimento in atto come un pull back e non come una reale ripresa dell’up trend la constatazione che la chiusura di ieri sotto i supporti statici posti a 5,74 euro ha favorito il completamento di una tipica figura di inversione del trend rialzista quale il doppio massimo costruito dal 30 novembre 2010 in poi. La corposità del rimbalzo determinerà il punto di termine del pull back: una ripresa generalizzata del Ftse Mib e degli altri indici azionari potrebbe infatti spingere il titolo fino in area 6,30 euro, livello attuale di transito della neckline del doppio massimo tracciata con i minimi del 30 novembre 2010 e del 15 marzo 2011. Una spinta minore potrebbe invece far fermare il ritracciamento in prossimità dei vecchi supporti statici posti a 5,74 euro. Considerando la volatilità che sta caratterizzando i mercati nell’ultimo periodo e volendo implementare una strategia short meno rischiosa, il punto di vendita individuato anche osservando il chart settimanale è a 6,13 euro. Con stop necessariamente largo trattandosi di un’operatività di posizione e fissato a 7,10 euro, il primo target è posto a 4,55 euro mentre il secondo è a 3,51 euro. L’estensione completa del doppio massimo menzionato nel corso dell’analisi avrebbe peraltro target a 3,30 euro.
Riccardo Designori