Fang-Nyse Index e titoli del settore su importanti supporti
Prosegue la fase di correzione sugli indici americani principalmente a causa della trade war avviata da Trump, a cui la Cina sta rispondendo con fermezza. Pechino ha annunciato dazi extra su 128 prodotti americani per un valore complessivo di importazioni di 3 miliardi di dollari. Anche i tecnologici americano però proseguono al ribasso e il Nasdaq ieri ha chiuso con -2,9% a 6.390 punti. Continua infatti la fase di debolezza in particolare per i titoli appartenenti all’indice Fang-Nyse Index.
L’indice Fang-Nyse si riporta sulla trend line rialzista di medio periodo descritta dai minimi del 26 settembre e 12 aprile 2017, poi confermata proprio ieri sul minimo a 2.334 punti. Dal massimo del 13 marzo 2018 l’indice ha perso oltre il 16%, correzione del resto necessaria visto la corsa registrata lo scorso anno. A questo punto importante per i prezzi la tenuta della trend line rialzista e del supporto statico dei 2.355 punti. Fascia di prezzo che se abbandonata al ribasso potrebbe inasprire le pressioni ribassiste, con obiettivo la media mobile 200 periodi a 2.240 punti. Al rialzo invece un recupero dei 2.400 punti darebbe un primo segnale di timido recupero, con primo target rialzista a 2.500 punti e successivamente 2.600 punti.
Tra i principali titoli dell’indice Fang ricordiamo Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google di cui proponiamo l’analisi tecnica.
Il titolo Facebook, dopo la rottura della trend line rialzista di lungo corso avvenuta il 19 marzo di quest’anno, ha proseguito al ribasso riportandosi in area 155 punti. I corsi ora si trovano tra il supporto statico dei 154 dollari, dove passa il ritracciamento del 50% di Fibonacci e i 160 dollari, livello di resistenza psicologica importante. Al rialzo primi segnali positivi sarebbero al di sopra dei 160 usd e meglio dei 164 usd dove si colloca il 38,2% di Fibonacci. Il target più importante è a 170 dollari. Al ribasso invece il quadro si complicherebbe sulla rottura dei 154 usd, con target a 144,8 dollari. Rsi è uscito da ipervenduto sottolineando comunque l’intensità del movimento ribassista.
Amazon si riporta sulla trend line rialzista di medio periodo, descritta dall’apertura del 27 ottobre 2017 e dal minimo del 29 dicembre. Importante la tenuta e dunque il rimbalzo su tale livello con target principale rialzista la chiusura del gap down lasciato il 28 marzo e resistenza a 1.500 dollari. Il break out del supporto dinamico su citato invece aprirebbe la strada a ulteriori pressioni ribassiste con target a 1.266 dollari (ritracciamento 50% di Fibonacci) e 1.266 dollari (61,8% di Fibonacci). Sotto tali livelli il titolo tornerebbe sulla trend line rialzista di lunghissimo corso e media mobile 200 periodi.
Apple invece è ancora ben distante dalla trend line rialzista di lungo corso, dimostrando maggior forza relativa rispetto a Facebook e Amazon che hanno perso di più dai massimi che questi titoli hanno raggiunto a metà marzo. Il titolo Apple ora rimane compresso tra la media mobile 200 periodi e la resistenza a 168 dollari. Livello che i corsi dovranno recuperare per riproporsi al rialzo verso i massimi a 180 dollari. La rottura invece della media mobile 200 periodi vedrebbe i prezzi riportarsi velocemente sui 160 dollari, livello psicologico importante dove passa anche la trend line rialzista di lungo corso (minimi del 27 giugno 2016 e del 9 febbraio 2018). Bruttissimo segnale sarebbe il break-out di questo livello di supporto dinamico.
Netflix ha dato il 27 marzo un brutto segnale, con la rottura della trend line rialzista di breve periodo sviluppata dai prezzi con l’impennata realizzata ad inizio anno. I corsi si sono infatti spinti fino al ritracciamento del 38,2% di Fibonacci. Livello che, se rotto, porterebbe ad un incremento delle pressioni ribassiste con target a 259 e 241 dollari, rispettivamente 50% e 61,8% di Fibonacci. Importante dunque per il titolo il recupero al rialzo dei 300 dollari, che permetterebbe ai corsi di rimettere nel mirino i 333 dollari.
Google (Alphabet) si riporta sul supporto statico importante dei 1.000 dollari, dove passa anche la trend line rialzista di lungo corso, descritta dai minimi del 30 giugno 2015 e 27 giugno 2016 e confermata poi il 28 marzo 2018. Fondamentale dunque la tenuta di tale livelli, il cui break out porterebbe velocemente ad un test dei 961 e 915 dollari. Al rialzo invece un recupero di forza si avrebbe sopra i 1.053 punti, con resistenze a 1.106 e 1.150 punti.